Palermo, evento ECM “Stop Phone. Per un corretto, consapevole e intelligente uso del telefonino”

Utilizzare i Telefonini Mobili è diventata una consuetudine per una parte importante della popolazione mondiale: la IARC stimava nel 2011 non meno di 5 miliardi di utilizzatori nel mondo. Il fenomeno dilaga e si stima che circa la metà degli utilizzatori siano bambini, adolescenti e giovani adulti. In questo scenario, l’Italia è il Paese europeo con la maggior diffusione di telefoni mobili (Agcom, 2012) e tra il 2000 e il 2011 gli utenti in età pediatrica utilizzatori di cellulari si è stimato siano passati dal 55,66% al 92,7% (ISTAT, 2011). La tematica/problema in oggetto risulta particolarmente complessa e allarmante sia sul versante dei potenziali rischi fisici e per la salute, connessi alla esposizione ai campi elettromagnetici ad alta frequenza (CEM-AF) generati dai telefoni mobili che sollevano preoccupazioni nel mondo scientifico per la continua evoluzione dei sistemi di comunicazione utilizzati dalla telefonia mobile, e, anche, dei rischi fisici connessi all’utilizzo dei TM alla guida, sia per gli aspetti psicologici, connessi alla potenziale dipendenza dallo strumento tecnologico e alle conseguenze sullo sviluppo delle competenze cognitive e affettivo-relazionali. Le evidenze scientifiche portano, pertanto, ad applicare un principio di precauzione finalizzato alla minimizzazione dell’esposizione e ad un uso consapevole e responsabile del telefono cellulare già in età pediatrica. In coerenza con il PNP e il PRP 2014/2018 e in considerazione della complessità della materia è necessaria un’alleanza inter-istituzionale capace di coinvolgere tutte le agenzie di riferimento (sanità – scuola – sistema dei controlli – agenzie educative) e i principali stakeholders (terzo settore di riferimento, specie le associazioni competenti e con mission coerenti). Le esperienze pilota effettuate da Vivi Sano Onlus, partner di questo Ordine, a Palermo e Provincia, hanno evidenziato il bisogno di intervento in ambito scolastico e di comunità. La rilevazione del bisogno contestualizzato interessa anche i genitori e gli educatori.