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Palermo, “Sanità e autonomia speciale in Sicilia”
3 Dicembre 2019 | 8:30 - 18:00
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La sanità Siciliana, regione caratterizzata dalla autonomia speciale, attraversa una cruciale evoluzione sia nel profilo dell’attività del medico sia nel profilo delle attività sanitarie e del finanziamento delle stesse.
Uno dei temi di maggiore impatto riguarda la formazione di nuovi medici ed il loro percorso professionale che frequentemente prende l’avvio in regioni o nazioni differenti da quelle in cui sono stati formati.
Si farà quindi il punto, attraverso un’analisi di contesto, su come i nuovi medici vengono formati e come queste risorse saranno impegnate nella propria regione, armonizzando le dotazioni organiche delle aziende sanitarie con numero e profili professionali dei nuovi medici.
Verranno valutate le ipotesi di finanziamento e gestione autonoma delle risorse dedicate al SSR in un prossimo ipotetico contesto di autonomia regionale differenziata.
A tale scopo è determinante il confronto tra le diverse regioni, connotate da contesti socio economici differenti ma accomunate dalle medesime problematiche ed opportunità gestionali.
La sostenibilità dei ssr potrà avvalersi del contributo dei programmi per la salute dell’UE e dei relativi finanziamenti.
Focus sulle relazioni economico sanitarie tra differenti regioni influenzate dal fenomeno della mobilità extra-regionale e dall’elevato livello di burocratizzazione amministrativa.
Per poter aumentare l’efficienza della organizzazione sanitaria regionale e per impegnare nel modo più virtuoso le risorse disponibili è necessario procedere ad un consistente snellimento delle procedure amministrative ivi comprese quelle specificatamente connesse all’appropriatezza prescrittiva ed al governo della spesa farmaceutica.
Per ultimo sarà analizzata l’ipotesi di esternalizzazione di tutte le attività a basso valore aggiunto attualmente svolte in ambiente ospedaliero, con particolare riferimento alle patologie oncologiche, spostandole sul territorio, in prossimità del domicilio dei pazienti, al fine di decongestione le strutture ospedaliere diminuendo contestualmente i costi indiretti attualmente a carico di pazienti e caregivers.