Al grande professore della Sanità italiana il compito di aprire e chiudere i lavori della giornata celebrativa dei 100 anni delle professioni sanitarie, tenutasi nella Sala Lancisi del complesso del Santo Spirito. Elio Guzzanti parte proprio da questa sala, oggi attrezzata per i congressi, un tempo padiglione capace di ospitare dagli 80 ai 100 malati: “Proprio qui entrai il 9 dicembre 1946. Ero un giovane assistente medico del professor Paolo Alessandrini, un grande gastroenterologo. Posso dire che anch’io sono stato precario per costituzione, visto che allora gli assistenti lavoravano con un contratto rinnovabile ogni due anni. Pertanto partecipo all’iniziativa degli Ordini anche con la grande emozione dei ricordi del mio passato di medico nel Pio Istituto Santo Spirito e Ospedali Riuniti di Roma. Sono stato sovrintendente nell’epoca in cui il Pio Istituto gestiva qualcosa come novemila letti a Roma”.
Guzzanti parla così della professione medica: “Ci ho sempre creduto e ci credo ancora oggi. Gli Ordini sono il luogo in cui tutti sono rappresentati. Per quanto riguarda la Fnomceo, lì ci sono tutti, medici e odontoiatri, diversamente per quel che avviene con i sindacati e le società scientifiche, che rappresentano settori particolari della professione medica. Oltre che ai medici, sono fortemente legato ai farmacisti. Ricordo che prima dell’avvento della produzione industriale dei farmaci, il farmacista era lui stesso a preparare i prodotti galenici nel suo laboratorio. Oggi il farmacista è una importante figura di riferimento nell’assistenza primaria, un settore della sanità di cui mi sono occupato correntemente”. Poi Guzzanti passa a parlare dei veterinari: “Mi hanno dato una grossa mano quando ero Ministro e scoppiò il caso della cosiddetta ‘mucca pazza’: quella volta presiedevo anche il vertice dei Ministri della Sanità dell’Unione Europea. Il lavoro, la professionalità, la dedizione dei nostri veterinari consentì di dimostrare che l’Italia era a un livello superiore rispetto agli altri Paesi europei. Noi sapemmo fronteggiare quella emergenza”.
10 luglio per celebrare i cento anni, sì, “ma anche per dire che oggi non è un giorno finale di qualcosa, ma il primo giorno di una nuova ripartenza”, ha commentato Amedeo Bianco riprendendo una frase di Guzzanti. Una nuova ripartenza testimoniata da tre neolaureati in Medicina, in Farmacia e in Veterinaria che hanno letto, tra gli applausi, i rispettivi Giuramenti, un atto non solo simbolico, ma significativo dell’impegno dei professionisti della salute.
Autore: Redazione FNOMCeO