Nel giorno in cui l’Italia ha scelto di ricordare il 150°anniversario della propria unità, anche il portale dei medici italiani sceglie di ricordare una ricorrenza così importante. Lo fa evitando sia le retoriche che le bizzarrie negazioniste: l’unità del nostro Paese è un dato storico, sociale e umano che solo la fragilità di un presente debole e confuso può mettere in forse o, peggio ancora, demolire. Certo è stata una Unità che ha vissuto tra guerre, ricostruzioni, crisi e boom economici, momenti eroici ed altri meno scintillanti a cui però hanno contribuito lombardi e pugliesi, toscani e siciliani, piemontesi e campani, veneti e abruzzesi, ognuno con pregi e difetti, ognuno dando e ricevendo.
Frutto di una tensione storica e sociale a cui non sono stati estranei mille differenti ideali, l’Unità che andiamo a ricordare è sorta su un terreno di democrazia e idealismo, costruita in decenni di tradizioni laiche, socialiste, cattoliche, eretta con il lavoro di tutti e con il contributo delle grandi come delle piccole professioni.
L’Italia che festeggiamo è anche stata costruita dai medici italiani, come da tutti gli operatori d’ambito sanitario. Inevitabile, su questo Portale, letto ogni giorno da migliaia di cittadini e operatori sanitari, giornalisti e politici, collegare questa celebrazione al 100° anniversario della legge che avviava la costituzione degli Ordini dei medici italiani, sancendo così il diritto di chi opera in questa professione, di avere una figura ben specifica e non confondibile e anche il suo dovere di partecipare alla costruzione dello stato contemporaneo, nel quale anche il diritto alla salute dei suoi cittadini fosse garantito da specialisti appositamente formati.
150 anni del nostro Paese, 100 anni della nostra professione: siamo un canale di informazione istituzionale e cerchiamo di essere attenti ai fatti e ai valori in gioco, dotandoci di memoria storica e di opinione critica. Non possiamo che ringraziare in questo momento – in cui due anniversari si incrociano indelebilmente – tutti quei colleghi che hanno dato anima, corpo, energie e fatiche alla costruzione di queste due realtà, magari perdendo la vita, di certo consacrando se stessi per offrire a tutti coloro che vivono nel nostro Paese una vita più sana e più degna.
Autore: Redazione FNOMCeO