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  • 2 giugno, Anelli (FNOMCeO): “Auguri alla nostra Repubblica, fondata sui diritti e sui doveri. È grazie a lei se noi siamo i medici dei cittadini. La politica riconosca il nostro ruolo, anche attraverso il rinnovo dei contratti”.

2 giugno, Anelli (FNOMCeO): “Auguri alla nostra Repubblica, fondata sui diritti e sui doveri. È grazie a lei se noi siamo i medici dei cittadini. La politica riconosca il nostro ruolo, anche attraverso il rinnovo dei contratti”.

Cominceranno questa sera, con il tradizionale ricevimento del Presidente Mattarella nei Giardini del Quirinale, le celebrazioni della Festa nazionale della Repubblica. A rappresentare i medici italiani, il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri  (FNOMCeO), Filippo Anelli.
“È grazie alla Repubblica se noi, oggi, possiamo dirci non medici dello Stato, ma medici dei cittadini” afferma Anelli.
“Nel nostro paese la sovranità appartiene al popolo – argomenta il Presidente FNOMCeO -. Questo significa che titolare dei diritti non è lo Stato, che li eroga secondo il suo arbitrio. Titolari dei diritti sono tutti i cittadini, che li fanno valere, in libertà, uguaglianza e solidarietà, attraverso la loro ottemperanza ai dettami costituzionali. I medici sono custodi di questi diritti: il diritto alla salute,   certamente, insieme a quello all’autodeterminazione del paziente, quello all’uguaglianza, e, prima ancora, quello, fondamentale, alla garanzia degli stessi diritti inviolabili dell’uomo, di cui all’articolo 2 della Costituzione”.
“Nel fondare la Repubblica sul diritto – dovere al lavoro, i padri costituenti hanno inoltre voluto ribadire il forte ruolo sociale dei lavoratori, dei professionisti, e quello, altrettanto forte, della solidarietà. – continua Anelli – Tale ruolo è stato riaffermato, per i professionisti della salute, con la Legge istitutiva del Servizio Sanitario nazionale, che ha dato espressione all’articolo 32 della Costituzione, garantendo, attraverso il lavoro degli operatori, ognuno per le proprie competenze, uguale accesso alle cure a tutte le persone che si trovano sul territorio italiano, indipendentemente dalle loro condizioni”.
“Abbiamo particolarmente apprezzato le parole rivolte oggi ai Prefetti italiani dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in particolare il richiamo alla solidarietà, appunto, e all’unità nazionale – commenta ancora – fondata  sul rispetto della pluralità e diversità che possono vivere solo ‘nella leale collaborazione fra lo Stato e le autonomie, nella sinergia fra i livelli di governo, nell’esercizio quotidiano dei principi di solidarietà e sussidiarietà, finalizzati ad assicurare l’unità della nazione insieme all’efficacia dell’azione pubblica’”.
“È da qui che anche noi medici dobbiamo ripartire, – conclude il Presidente FNOMCeO – da questi compiti di fautori della coesione sociale e di garanti dei diritti civili che la Costituzione ci affida, per superare la crisi che oggi coinvolge la Professione e i sistemi sanitari, e ritrovare un senso al nostro agire e al nostro essere medici. Ed è con il riconoscimento di questo ruolo, che passa anche attraverso il riconoscimento della nostra dignità di lavoratori e di professionisti, mediante rinnovi di contratti e convenzioni fermi da dieci anni, che la Politica deve darci un segno della volontà di mantenere attivo il nostro Servizio Sanitario Nazionale, cui il mondo intero guarda come modello di equità, solidarietà ed efficacia”.
Ufficio Stampa Fnomceo
informazione@fnomceo.it
Comunicato  del 1^ giugno 2019

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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