30 Maggio 2015, Torino: emergenza traumi dentali

  Il Corso è organizzato
dalla Commissione Albo Odontoiatri OMCeO Torino ed è patrocinato dalla FNOMCeO e
dal Ministero della Salute, in collaborazione con Società scientifiche e sigle
sindacali. Dalla letteratura
scientifica risulta che l’adozione di corrette procedure in presenza di un
traumi dentali è generalmente inadeguata: alcuni studi indicano che solo il 4%
dei medici è in grado fornire un trattamento iniziale appropriato (Holan et
al., 2003 – Emerich et al., 2010) e, spesso, la prima figura chiamata ad
intervenire è un operatore sanitario sprovvisto di formazione specifica. La traumatologia
oro-facciale infatti è una branca trascurata dell’Odontoiatria, nonostante
l’elevata prevalenza in tutto il mondo e l’importante ripercussione sugli
individui e sulla società. Uno studio
condotto negli USA ha evidenziato che tra i 6 e i 50 anni di età una persona su
quattro ha subìto un trauma oro-facciale nella sua vita e in età pediatrica i
traumi oro-facciali interessano dal 15 al 30% degli individui. Nonostante
la regione orale rappresenti solo l’1% della superficie totale del corpo, è
dimostrato che il 5% di tutti gli incidenti la colpiscono, mentre nei bambini
traumatizzati in età prescolare, la regione orale è coinvolta nel 17% dei casi. Gli elementi
dentali più spesso interessati sono gli incisivi centrali superiori (50%) e
incisivi laterali superiori (30%).

Le più frequenti
cause di traumi oro-facciali sono:

59% GIOCO

21% ATTIVITA’ SPORTIVE

12% ATTI DI VIOLENZA

11%
INCIDENTI DELLA STRADA

Nel 50% dei casi
di violenza sono presenti lesioni oro-facciali o al capo in genere, ma le
denunce non superano il 7%.
La cavità orale è
anche un sito bersaglio della violenza sessuale sui minori, per cui ogni volta
che ci troviamo di fronte a una lesione oro-facciale e la spiegazione dell’
accaduto non sembra convincente occorre
sospettare violenze e/o maltrattamenti. L’analisi dei
cosiddetti “bitemarks” (impronta di morsicatura), di competenza dell’Odontologo
Forense, è utile perché riporta alcune caratteristiche delle arcate dentali che
le ha prodotte. I traumi dentali
richiedono un approccio multidisciplinare per eccellenza con competenze
specifiche in chirurgia, conservativa, endodonzia, parodontologia, ortodonzia e
protesi, oltre che buone
conoscenze in ambito medico e di fisiopatologia dell’apparato stomatognatico. Il trattamento dei
traumi dento-alveolari avviene molto spesso con ritardi elevati che possono
inficiare fortemente la prognosi del singolo caso: secondo uno studio inglese
relativo ai traumi di denti
permanenti in età pediatrica, il tempo medio prima di ricevere cure è risultato
di 22,6 ore.Fondamentale è il
monitoraggio di ogni singolo caso nel tempo, dal momento che tutti i traumi
necessitano un’adeguata e circostanziata relazione medico-legale per il
risarcimento dei danni non solo materiali, ma anche estetici e biologici, senza
trascurare gli aspetti psicologici derivanti.

Il convegno ha la
finalità di fornire ai partecipanti le nozioni di prevenzione primaria sia in
ambiente scolastico che sportivo, nonché nozioni di base nei diversi casi di traumi
oro-facciali, nel rispetto delle linee guida emanate dal Ministero della
Salute, senza dimenticare che le lesioni dentali possono essere conseguenza di
incidenti e di azioni violente di ogni tipo, a prescindere dall’età del
soggetto. Al termine del convegno
verranno consegnati a ciascun partecipante due poster (f.to 70×100 cm), sia in
italiano che in inglese, sulle norme comportamentali da tenere in caso di
"EMERGENZA TRAUMI DENTALI".

Dott.ssa Patrizia Biancucci

Il Programma

Autore: Redazione FNOMCeO

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