Prossime elezioni. Una svolta al femminile

Fra pochi giorni si svolgeranno le elezioni del Comitato Centrale della FNOMCeO, della Commissione Albo Odontoiatri e del Collegio Revisori dei Conti. Saranno elezioni storiche: le prime con il nuovo ordinamento del 2018, le uniche durante una pandemia. Sono contenta che nel CC vi sarà per la prima volta la presenza di due donne e due donne nel CR.

Non importa quanto equilibrato sia questo numero rispetto alla consistenza femminile nella professione, né come queste donne siano state individuate. Sono colleghe che ben sapranno rappresentare le quasi duecentomila donne medico. A determinare questa presenza non regolamenti che lo prescrivano ma il mutare del sentire. Ad essere confermato come presidente sarà probabilmente Filippo Anelli, e la quasi totalità del precedente CC sarà ancora in carica con Mariateresa Gallea a chiudere la squadra.

Ed è proprio questa presenza, come revisore supplente, che mi rassicura sul futuro. Sarà perché oltre venti anni fa, la mia vita in un ordine provinciale, cominciò come revisore supplente. Da qualche anno fuori dalla vita ordinistica, ho avuto come consigliera molte occasioni di impegno a livello nazionale. Ho cominciato a percepire/seguire la vita della Federazione dal dopo Caserta 2007. Presente in più gruppi di lavoro della Federazione, sono stata la Coordinatrice nazionale dell’Osservatorio per la Professione Medica Odontoiatrica Femminile e nel 2015 fui candidata per il massimo organo di governo della Federazione. Nei due schieramenti allora presentidue donne, una per gruppo. Una io e una Roberta Chersevani che fu eletta presidente FNOMCeO , per un solo mandato in un C.C. di soli uomini. E’ a Mariateresa Gallea che mi piace rivolgermi. Classe 1986, nata in provincia di Treviso da genitori siciliani cresciuta a Padova, medico da poco meno di dieci anni. Anagraficamente potresti essere figlia di quasi tutti i componenti del Comitato Centrale. Pur senza conoscere le molle della tua idealità, certo sei una persona piena di risorse, versatile capace di passare dall’impegno nel consiglio di un piccolo comune all’impegno nella segreteria provinciale di un grande sindacato e nel consiglio Omceo di uno storico ordine italiano. Mariateresa racconta di amare la medicina del territorio, il contatto con i pazienti, le ricadute sul campo di quanto studiato, l’occuparsi dell’attività sanitaria indifferibile.

Già relatrice a convegni nazionali e capace di analisi di genere sulla popolazione medica, forgiata dall’esperienza in trincea in una delle prime zone rosse e per questo insignita, insieme a due suoi colleghi, dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Riconoscimento assegnato a questi colleghi come simbolo verso tutta la categoria dei medici. Dice il nostro lavoro è una passione e anche una missione e come donne medico dovremo essere capaci di rendere un presunto limite una virtù. Alle colleghe ma soprattutto a Mariateresa che in questo organismo centrale sarà, oltre che se stessa, simbolo dell’essere giovane medico e dell’essere donna medico, voglio ricordare quanto lavoro è stato fatto da uomini e donne per raggiungere questo traguardo.Diceva Aldo Pagni nel 1997 “Bisogna impegnarsi per portare donne nei Consigli degli Ordini, affinché questa presenza possa creare un confronto permanente”. Oggi sarebbe contento di vedere donne nei massini organi della Federazione e con lui anche Giuseppe Del Barone. Certamente lo sono sia Danilo Poggiolini che già nel 1995 instituì un gruppo di lavoro sulle donne medico sia Amedeo Bianco che fortemente volle “l’apporto di genere nelle attività centrali come valorizzazione esplicita delle donne, un allargare la partecipazione nella vita della nostra istituzione” e ovviamente Roberta Chersevani e Filippo Anelli. Molto si aspettano i medici da questo CC fatto di uomini e donne ora e quando l’Italia ripartirà dopo questa immensa crisi sanitaria, sociale ed economica. Ma come sarà l’Italia post Covid nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?

Il processo di trasformazione dovrà essere un salto verso qualcosa di diverso e migliore, non un semplice ritorno alla normalità.Quali azioni strategiche di partecipazione innovare e inclusione la Federazione potrà mettere in campo? Come cambierà il lavoro e quale ruolo avranno giovani e donne? A Mariateresa capace di dire “ogni persona di cui mi prendo cura ha un nome e una storia, “vorrei chiedere di moltiplicare i nomi e le storie di persone curate e di colleghi ascoltati perché chi èin posizione di responsabilità dovrebbe cercare costantemente di cambiare le cose, migliorando la realtà, riducendo il divario di pari opportunità di genere e generazionale. Potrai non essere sola, se lo vorrai. Tanti auguri a te giovane donna medico e tanti auguri di buon lavoro a tutti: per voi e per noi e per icittadini che curiamo e di cui ci prendiamo cura.

 

Annarita Frullini

Autore: Redazione

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