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Ecm in crescita continua, medici e odontoiatri sempre più motivati

“Giornate di approfondimento sulla formazione del medico”. Questo il tema della due giorni che si è tenuta a Bari venerdì 15 e sabato 16 settembre. L’evento, giunto alla III Edizione, aveva come sottotitolo “La Formazione Continua Post Laurea. Una risorsa per la Sanità” ed è stato intitolato quest’anno alla memoria di Luigi Conte.

Al termine dei lavori, il Vice-Presidente OMCeO di Bari e “regista” delle due giornate, Franco Lavalle, ha riassunto così il senso dell’iniziativa, realizzata assieme alla FNOMCeO: “Rispetto a un anno fa, possiamo dire che la Formazione continua è in crescita con due importanti novità: il Dossier formativo e la possibilità di recuperare crediti del triennio 2014-2016 entro il 31 dicembre 2017. Pertanto siamo soddisfatti dei progressi che si sono compiuti in questa importante branca di attività, grazie all’impegno congiunto della FNOMCeO e degli Ordini provinciali”.

In apertura dei lavori, gli interventi di Roberta Chersevani, Giuseppe Renzo, Filippo Anelli, Cosimo Nume, Maurizio Rocco, Maria Linetti e Alessandro Conte sono stati centrati sul ricordo di Luigi Conte, che, a partire dal 2002, è stato lo stratega dell’affermazione e dello sviluppo dell’ECM, avendo dato un grande contributo sia sul piano delle idee, sia dell’organizzazione. Un riconoscimento ribadito anche durante lo svolgimento di altri interventi.

Il punto della situazione sul triennio 2014-2016 e sulle novità del triennio 2017-2019 lo ha fatto Sergio Bovenga, segretario FNOMCeO, con una miriade di dati, che l’hanno portato a confermare che “il sistema ECM è in crescita”, come d’altra parte aveva anticipato in un’intervista sul portale della Federazione. In sintesi: “La prima vera novità è che la Commissione Nazionale per la Formazione Continua, alla fine del 2016, ha deliberato di consentire ai professionisti sanitari di completare il conseguimento dei crediti formativi relativi al triennio 2014–2016 entro il prossimo 31 dicembre 2017, nella misura massima del cinquanta per cento del proprio obbligo formativo, al netto di esoneri, esenzioni ed eventuali altre riduzioni. I crediti acquisiti nel 2017, quale recupero del debito formativo del triennio 2014-2016, non saranno computati ai fini del soddisfacimento dell’obbligo formativo relativo al triennio 2017-2019. I professionisti che intendano avvalersi di questa possibilità (recupero) devono farlo attraverso il proprio Ordine oppure direttamente mediante il back office del Co.Ge.A.P.S.  (ecm@cogeaps.it) indicando quali sono le partecipazioni ad eventi svolti nel 2017 che si intendono trasferire per competenza al 2016”.

A proposito di novità, proprio Franco Lavalle ha spiegato il Dossier formativo: “Il Dossier Formativo è una sorta di "Dichiarazione di Intenti" con la quale il Professionista si impegna ad eseguire una formazione in linea a quelli che sono gli interessi e le necessità professionali. Una formazione più rispondente alle sue esigenze lavorative, all’accrescimento delle conoscenze da riversare nell’attività quotidiana. Il Dossier Formativo può essere individuale (ognuno si costruisce il personale percorso) o di gruppo (percorso costruito da più persone). Questo secondo tipo di dossier nasce dalle esigenze dell’ambiente nel quale il professionista opera. Dall’ ospedale/ASL, alle articolazioni dell’ospedale, agli Ordini Professionali, ad altri enti pertinenti. Ciascuna di queste strutture può richiedere il conseguimento di un determinato percorso formativo per i propri componenti la struttura. In questo caso si tratta di un percorso costruito da più persone che operano sinergicamente. Ogni componente ha, però la libertà di costruire il suo percorso in autonomia di scelta ma rispettando gli obiettivi che gli sono stati richiesti. Nonostante questi modelli, a tutti i professionisti non è preclusa la possibilità di aggiornamento anche in campi di personale interesse. I vantaggi del professionista che predispone il Dossier Formativo sono quelli di poter programmare in tre anni un percorso scandendo la tempistica e gli interessi secondo le proprie necessità”.

Il quadro generale sullo stato dell’arte dell’ECM lo ha tratteggiato in maniera dettagliata Roberto Stella, coordinatore Area Formazione in FNOMCeO e Presidente OMCeO di Varese, che ha rilanciato il suo slogan “sapere, saper fare e saper essere”, precisando la prospettiva: “In passato noi abbiamo investito tantissimo nell’ambito della conoscenza e quindi del sapere, mentre abbiamo utilizzato pochissimi strumenti che puntino verso il saper fare. Probabilmente il grande cambiamento sarà la formazione per competenze, e per riuscire in questo obiettivo sarà necessario implementare la partecipazione diretta alle attività formative e incrementare la formazione sul campo”. Sempre con lo sguardo rivolto al futuro imminente, Stella ha aggiunto: “Un’altra sfida, difficile ma stimolante, riguarda la valutazione dei risultati. Mancano ancora dei criteri e dei sistemi di valutazione dell’apprendimento a distanza nel tempo, che ci dicano quanto resta degli interventi formativi e quanto veramente il professionista ha imparato: cioè se le informazioni ricevute abbiano modificato il suo comportamento, se abbiano aggiunto competenze alla vita se abbia se sia migliorato il risultati della cura. L’impegno per il futuro è realizzare strumenti di valutazione corretti, severi e appropriati”.

Tre le indicazioni strategiche fornite da Filippo Anelli, Presidente OMCeO di Bari: “Innovazione, perché la formazione deve imboccare nuovi percorsi. Indipendenza, perché mai come in questo momento i medici hanno bisogno di riaffermare la propria autonomia, che si deve necessariamente basare sui valori della professione rafforzati da competenze tecnico scientifiche aggiornate. Qualità, perché l’ECM non venga più percepito come un inutile obbligo ma come un’opportunità di crescita professionale”.

In questo quadro generale si sono collocati altri interventi: “Formazione medica post laurea: ruolo dell’Università” (Antonio Moschetta); “Fabbisogni formativi del medico nelle organizzazioni del SSN” (Rossana Ugenti); “Evoluzione normativa del sistema ECM” (Simone Iannocco); “Formazione ECM: i professionisti e le regole del gioco” (Matteo Cestari). Nel dibattito sono intervenuti Antonio Panti, Gianni Righetti, Eugenio Corcioni, Giovanni D’Angelo e Giorgio Berchicci.

Tutti i temi sono rimbalzati poi nelle due tavole rotonde conclusive della seconda giornata: “Dall’input all’outcome: come impatta la formazione continua sulle competenze dei professionisti” e “Verso la rivalidazione delle competenze professionali: quale formazione?”. La prima è stata condotta da Filippo Anelli e Roberta Chersevani ed hanno partecipato Antonio Delvino, Guido Giustetto, Cosimo Nume, Antonio Panti, Piero Portincasa, Giuseppe Renzo, Franco Vimercati. La seconda è stata moderata da Franco Lavalle e Maurizio Benato ed hanno partecipato Silvio Brusaferro, Giovanni Comandè, Gianfranco Gensini, Simone Iannocco, Antonio Moschetta, Giancarlo Ruscitti, Roberto Stella e Rossana Ugenti.

Nella prima giornata, ha portato il saluto Alberto Oliveti, Presidente ENPAM: “Oltre a garantire le pensioni, siamo impegnati anche a garantire dignità e reddito adeguato a medici e odontoiatri, perché qualità e quantità di lavoro fanno parte del patto generazionale su cui l’Enpam svolge il suo ruolo. L’Italia può diventare l’hub della formazione per tutta l’Europa. MIUR; Ministeri della Salute e del Lavoro, Ordini ed Enpam in un tavolo comune per trovare soluzioni: questa è la nostra proposta”.

Cosimo Nume ha sostenuto che, anche per l’ECM, è fondamentale il ruolo della comunicazione, “un compito che la FNOMCeO assolve soprattutto attraverso il portale, ma anche con altri strumenti, come EBSCO per mettere a disposizione di medici e odontoiatri informazioni che altrimenti avrebbero difficoltà ad ottenere. Come anche è importante aver costruito il sito antibufale, coordinato da  Alessandro Conte”.

Giuseppe Renzo ha ricordato quanto sia importante “il rapporto continuo con il paziente, la funzione di ascolto nell’ambito della relazione di cura, un modo positivo anche per contrastare i tentativi di inserimento di interessi economici che vogliono vendere prodotti, invece che curare”.

Pertanto, dopo la tappa di Bari, si andrà avanti nel processo di consolidamento dell’esperienza ECM, anche perché, fa notare Sergio Bovenga, “la FNOMCeO è uno dei primi provider a livello nazionale per dimensioni, avendo messo a disposizione in questi anni molti corsi FAD, tutti a titolo gratuito, cui hanno partecipato oltre 400.000 medici ed odontoiatri. Questo sforzo organizzativo (ed economico) viene molto apprezzato dai nostri iscritti e dagli Ordini provinciali e rappresenta una sfida, per la nostra organizzazione, a fare sempre più e sempre meglio. Di questo va dato atto e merito sia al Comitato Centrale che agli uffici ECM della Federazione”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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