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Il 2013, anno Europeo dell’aria: pubblicati sul sito del Ministero gli Atti del Convegno di Roma

Il Congresso ha chiuso l’Anno Europeo dell’aria affrontando il problema dell’inquinamento atmosferico, tra le principali cause di insorgenza di malattie respiratorie e allergiche: in Italia esse rappresentano la terza causa di morte, mentre su scala europea la sola BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) provoca più di 350.000 decessi prematuri ogni anno. Tali dati si aggiungono all’impatto negativo dell’inquinamento dell’aria sulla qualità della vita, da cui gli ingenti costi sociali indiretti (perdita di giorni lavorativi) e diretti (spese sanitarie), a breve e a lungo termine. 

Sebbene negli ultimi anni, grazie all’impegno comunitario e alle politiche statali, la concentrazione degli agenti nocivi per la salute sia stata decisamente ridotta, gli obiettivi UE in materia di qualità atmosferica sono ancora lontani dall’essere raggiunti: complice l’altissima densità demografica metropolitana, più del 90% degli abitanti delle città europee respira aria inquinata oltre il limite raccomandato dall’OMS. L’obiettivo del workshop è stato quello sensibilizzare le Istituzioni al problema dell’inquinamento atmosferico,spingendo a rinnovare la collaborazione dell’Italia alle iniziative comunitarie, dedicate alla ricerca multidisciplinare e su larga scala.

Tra gli interventi sull’inquinamento atmosferico outdoor vale la pena segnalare il progetto ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects), sulla correlazione tra qualità dell’aria e cancro al polmone, confermata anche dallo studio con cui il nostro Paese, osservando 40.5000 soggetti per 13 anni, ha partecipato all’indagine europea. Tutto italiano è invece il progetto EPIAR (Inquinamento Atmosferico e Salute: Sorveglianza Epidemiologica ed Interventi di Prevenzione), che ha riconosciuto il traffico veicolare come uno tra i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico e, di conseguenza, dell’insorgenza di numerose malattie respiratorie.

La riduzione del fumo di tabacco è stato l’imperativo ricorrente nei contributi sulla qualità dell’aria degli ambienti interni, a proposito dei quali si è sottolineata, inoltre, l’importanza di una riprogettazione ingegneristica e architettonica degli edifici volta a ottimizzare la circolazione dell’aria e l’efficienza energetica.

Il discorso si è esteso al macro-tema dei cambiamenti climatici per presentare il legame tra gli eventi climatici estremi e i loro effetti sulla salute, il Progetto CCM “per la prevenzione degl ieffetti del caldo”e il Piano Nazionale della Prevenzione.

La Tavola Rotonda Ambiente e Salute ha sottolineato  l’importanza delle Istituzioni in termini di prevenzione e allocazione delle risorse, per un sempre crescente diffusione delle conoscenze, a livello di ricerca e di sensibilizzazione della popolazione.

Leggi il Rapporto del Ministero 

Autore: Redazione FNOMCeO

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