Attraverso questa analisi è possibile: -evidenziare i cambiamenti nell’uso dei farmaci; -mettere in relazione i problemi di sanità pubblica con l’uso di medicinali o categorie terapeutiche; -diffondere meglio l’informazione sull’uso dei farmaci; -confrontare i nostri consumi farmaceutici con quelli di altri Paesi; -mettere a fuoco il profilo beneficio-rischio della terapia farmacologica incrociando i dati sulle reazioni avverse con quelli relativi ai consumi.
Le informazioni gestite ed elaborate dall’OsMed vengono periodicamente pubblicate in due Rapporti nazionali annuali. Il primo, reso pubblico a gennaio di ogni anno fotografa le tendenze del consumo farmaceutico da gennaio a settembre dell’anno precedente. Il secondo, reso pubblico a luglio di ogni anno, sintetizza (sempre relativamente all’anno precedente quello di pubblicazione) i dati sull’uso dei farmaci in Italia nella popolazione generale, descritti in termini di spesa, volumi e tipologia.
La lettura di questi Rapporti offre quindi spunti fondamentali per valutare i risultati dell’attività sanitaria di tutela della salute nel nostro Paese attraverso un’analisi che permette innanzi tutto di correlare la prevalenza delle patologie nel territorio con il corrispondente utilizzo dei farmaci e unapossibile interpretazione dei principali fattori che influenzano la variabilità nella prescrizione farmaceutica.
I dati OsMed diffusi il 21 luglio 2015 (vedi)
-I farmaci per il cuore sono quelli maggiormente venduti mentre quelli per cuisi spende di più sono gli antitumorali. Questi ultimi presentano un incremento del +9,6% rispetto al 2013, superando i farmaci cardiovascolari detentori da sempre di questa posizione.
-Nel 2014 è aumentato il consumo di farmaci a brevetto scaduto, che ha rappresentato il 63,8% dei consumi a carico del SSN, costituendo il 46,6% della spesa netta convenzionata e il 2,8% della spesa dei farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche.
In quest’ambito, grazie anche al lavoro fatto con le regioni e alla position paper presa in merito dall’Aifa – commenta Pani – si segnala la crescita de consumo di biosimilari, ovvero farmaci biologici simili ad altri biologici già autorizzati per uso clinico. A beneficiarne sono i conti pubblici. I dati mostrano infatti un decremento della spesa del 11,0% rispetto al 2013 per i fattori della crescita e del 3% delle epoetine.
Il Rapporto OsMed del 21 luglio è stato ripreso da tutte le testate generaliste italiane; ecco una selezione delle notizie:
(http://bambini.corriere.it/
(http://finanza.repubblica.
(http://www.sanita24.
(http://www.tg1.rai.it/dl/
Autore: Redazione FNOMCeO