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Mercato dei farmaci 2014 in Italia: i cardiovascolari sempre i più venduti. Gli antitumorali quelli per cui si spende di più

Attraverso questa analisi è possibile: -evidenziare i cambiamenti nell’uso dei farmaci; -mettere in relazione i problemi di sanità pubblica con l’uso di medicinali o categorie terapeutiche; -diffondere meglio l’informazione sull’uso dei farmaci; -confrontare i nostri consumi farmaceutici con quelli di altri Paesi; -mettere a fuoco il profilo beneficio-rischio della terapia farmacologica incrociando i dati sulle reazioni avverse con quelli relativi ai consumi.

Le informazioni gestite ed elaborate dall’OsMed vengono periodicamente pubblicate in due Rapporti nazionali annuali. Il primo, reso pubblico a gennaio di ogni anno fotografa le tendenze del consumo farmaceutico da gennaio a settembre dell’anno precedente. Il secondo, reso pubblico  a luglio  di ogni anno, sintetizza (sempre relativamente all’anno precedente quello di pubblicazione)  i dati sull’uso dei farmaci in Italia nella popolazione generale, descritti in termini di spesa, volumi e tipologia.

La lettura di questi Rapporti offre quindi spunti fondamentali per valutare i risultati dell’attività sanitaria di tutela della salute nel nostro Paese attraverso un’analisi che permette innanzi tutto di correlare la prevalenza delle patologie nel territorio con il corrispondente utilizzo dei farmaci e unapossibile interpretazione dei principali fattori che influenzano la variabilità nella prescrizione farmaceutica.

I dati OsMed diffusi il 21 luglio 2015 (vedi), riferiti all’anno 2014 evidenziano in Italia queste linee di tendenza messe molto bene a fuoco dalla Conferenza Stato-Regioni (vedi): 

-I farmaci per il cuore sono quelli maggiormente venduti mentre quelli per cuisi spende di più sono gli antitumorali. Questi ultimi presentano un incremento del +9,6% rispetto al 2013, superando i farmaci cardiovascolari detentori da sempre di questa posizione.

-Nel 2014 è aumentato il consumo di farmaci a brevetto scaduto, che ha rappresentato il 63,8% dei consumi a carico del SSN, costituendo il 46,6% della spesa netta convenzionata e il 2,8% della spesa dei farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche.

In quest’ambito, grazie anche al lavoro fatto con le regioni e alla position paper presa in merito dall’Aifa – commenta Pani – si segnala la crescita de consumo di biosimilari, ovvero farmaci biologici simili ad altri biologici già autorizzati per uso clinico. A beneficiarne sono i conti pubblici. I dati mostrano infatti un decremento della spesa del 11,0% rispetto al 2013 per i fattori della crescita e del 3% delle epoetine.

Il Rapporto OsMed del 21 luglio è stato ripreso da tutte le testate generaliste italiane; ecco una selezione delle notizie:

(http://bambini.corriere.it/2014/07/21/farmaci-e-bambini-troppo-spesso-luso-non-e-corretto/),

 (http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=4592428&src=AGI&dt=2015-07-21),

 (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/21/farmaci-aifa-nel-2014-cresce-spesa-farmaceutica-acquisti-a-266-miliardi/1892315/),

 (http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2015-07-21/rapporto-osmed-2014-spesa-266-miliardi-ticket-aumento-e-biosimilari-riscossa-tutto-salsa-regionale–105811.php?uuid=ACugbyU),

(http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/edizioni/ContentSet-9b6e0cba-4bef-4aef-8cf0-9f7f665b7dfb-tg1.html). 

Autore: Redazione FNOMCeO

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