Chersevani: a Firenze per generare nuove opportunità

Da anni il nome di Roberta Chersevani è ricorrente nelle attività della Federazione dei medici. Per molti è lei, radiologa friulana e presidente OMCeO di Gorizia, il volto femminile della realtà ordinistica italiana, a lungo unico “presidente-donna”, solo recentemente affiancata da Anna Maria Calcagni, giunta alla guida dei medici di Fermo.

Al presidente Chersevani abbiamo chiesto di posizionare il convegno di Firenze all’interno del cammino svolto in questi anni dai medici italiani, a partire dal grande simposio “Medicina e Sanità declinate al Femminile”, convegno che aveva lanciato il tema della piena parità di genere in ambito professionale, un momento di tale portata che aveva rovocato la sanità italiana a parlare di “lezione di Caserta”.

Presidente, ancora una volta la FNOM si occupa di aspetti di genere all’interno della professione: quale sensibilità si registra oggi di fronte a queste tematiche? Da Caserta 2007 cosa è cambiato?
La sensibilità nei confronti del “fenomeno” – termine discutibile, meglio forse dire “realtà” – della sempre più evidente presenza delle donne in sanità è aumentata. La prevalenza di giovani colleghe laureate in medicina nelle iscrizioni agli Ordini non credo lasci insensibili anche i Presidenti meno illuminati. La stampa nazionale di alcuni giorni fa, stimolata dalla ricorrenza annuale, ha di nuovo ricordato le donne medico. Vi è forse un eccessivo ricorso a concetti di “pari opportunità”, che – seppur legittimi – rischiano di travisare la realtà. A Fiuggi, nel 2008, alla “Prima conferenza nazionale della professione medica” si è parlato di “..andare oltre le pari, per generare le nuove opportunità”.

Lei ha già più volte approfondito il tema della leadership femminile: ritiene che oggi ci siano le condizioni per un cambiamento di passo anche nel nostro Paese?
I cambiamenti hanno la lentezza che caratterizzano le situazioni che si realizzano solo quando i tempi sono maturi. Forse è stato più facile arrivare al voto per le donne. In questo contesto dobbiamo capire che le colleghe sono davvero tante, brave, preparate, rallentate se vogliono aderire alla loro realtà biologica che non trova spazio nella attuale organizzazione del lavoro. Una realtà resa ancora più problematica da crisi contingenti e da decreti legislativi che non riescono a tenere conto di una necessaria flessibilità.

Il suo intervento è stato recentemente apprezzato anche in sedi di dibattito internazionale: la riflessione di genere sulla leadership nella professione medica è equivalente nei vari Paesi europei? Il nostro Paese in questo senso offre problematiche analoghe al resto dell’Europa?
Le problematiche sono analoghe. Vi sono però forse altrove realtà sociali di supporto, che meglio riescono a far conciliare lavoro e vita privata. Vi è un maggior ricorso a part-time, flessibilità, banca ore, congedi parentali, asili nido, e probabilmente una maggior omogeneità nell’impegno della coppia verso la famiglia…

Lei coordina la commissione per le problematiche di genere in seno alla Federazione ed è presidente OMCeO a Gorizia: anche all’interno della FNOM è auspicabile una maggior presenza di donne-presidente? Come questo può realizzarsi?
Una maggior presenza di donne presidente forse non riuscirà a modificare gli assetti che sembrano penalizzare la donna medico, in realtà forte della sua capacità procreativa. Figure di riferimento, veri mentori, potrebbero tuttavia creare un sostegno, uno stimolo, che deriva dall’esempio di risultati raggiunti. Dall’esterno l’Ordine è percepito come un ente sterile. E’ necessario probabilmente un cambiamento che renda gli Ordini una realtà più vitale, maggiormente coinvolta nella vita della classe medica, così come avviene in altri Stati. E’ difficile coinvolgere una collega a partecipare – al di là del suo impegnativo orario di servizio – ad una realtà ordinistica che per lo più non conosce e che comunque non presenta attrattive. Solo lavorandoci dall’interno si impara a riconoscere non solo la fatica, ma anche il sentimento di partecipazione e di appartenenza che caratterizza la vita nell’Ordine.

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.