COMUNICATO STAMPA del 9 settembre 2011
Almeno da un punto di vista sanitario, l’Europa non avrà più confini. È questo lo scenario che ci attende a partire dal 2013, quando cadranno anche le ultime barriere che limitano la libera circolazione dei pazienti nell’Ue.
E i cittadini gradiscono questa novità: il 60% si dice disposto a migrare in un altro paese per farsi curare. In teoria, un esercito di trecento milioni di pazienti che devono poter scegliere con consapevolezza, equità di accesso e piena sicurezza dove e da chi farsi assistere.
L’altra faccia della medaglia è la libera circolazione dei professionisti della sanità: un medico che ha acquisito la specializzazione in un Paese dell’Unione già oggi può, facendosi riconoscere il titolo, esercitare in Italia, allo stesso modo che in Francia, Spagna, Belgio …
Questo presuppone la possibilità di garantire al paziente prestazioni che rispondano a standard uniformi ed elevati. Ma i medici sono veramente pronti?
Per dare una risposta, la FNOMCeO chiama a raccolta oggi e domani a Udine, nel workshop internazionale “Per uno specialista europeo accreditato”, tutti gli Ordini dei Medici europei, riuniti nella Ceom, tutti i medici di medicina generale – rappresentati dalla Uemo – e tutti gli specialisti, organizzati nella Uems. Insieme, definiranno standard condivisi per la formazione specialistica.
“Assicurare la Qualità della formazione medica – spiega il presidente dell’OMCeO di Udine e promotore del workshop, Luigi Conte – ha significato, sino a oggi, innanzitutto lavorare sull’accreditamento dell’iter di studi e sul mutuo riconoscimento delle qualifiche, tentando di portare ordine nel panorama delle variegate esperienze di paesi che hanno obiettivi, metodi, criteri di valutazione eterogenei e, a volte, persino autoreferenziali”.
“Ora dobbiamo andare oltre – continua Conte –, diffondendo una cultura della Qualità, che non è solo sinonimo di procedure e standard normativi, ma ha a che fare con contenuti concreti, che rispondano alle necessità di salute e ai bisogni sociali con cui la professione medica, quotidianamente, si interfaccia”.
Per raggiungere questo obiettivo, la Uems ha varato, già dal 2009, un progetto pilota, per ora riservato a tre aree specialistiche (Anestesia, Cardiologia, Radiologia) che prevede una Piattaforma informatica – l’European Accreditation Council for Specialist Qualification – accedendo alla quale il medico specializzando può valutare le sue conoscenze, confrontarle e armonizzarle con quelle dei colleghi degli altri stati dell’Unione. Una sorta di “verifica europea” della propria professionalità.
Ora questo percorso ha il suo coronamento, con la nascita dello specialista “targato Europa”, per una Salute senza più frontiere.
“Tutti i Codici Deontologici europei – interviene il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco – si fondano su principi etici comuni, quali l’universalità e l’equità: i cittadini, senza distinzione, devono essere uguali nel veder tutelato il loro diritto alla Salute”.
“La Qualità delle conoscenze e delle competenze – conclude Bianco – che costituisce il grande patrimonio della nostra professione, diventa dunque strategica perché l’eccellenza delle cure sia, ovunque, la norma”.
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Autore: Redazione FNOMCeO