Censis/2: Medici e personale sanitario pilastri del sistema

La salute costa. La spesa sanitaria out of pocket (ossia gli esborsi sostenuti direttamente dalle famiglie per acquistare beni e servizi sanitari) ammonta in Italia a circa 28 miliardi di euro, pari all’1,76% del Pil. Il modello assistenziale socio-sanitario continua a coprire solo una parte dei bisogni, lasciando scoperti i soggetti che esprimono le necessità più complesse a lungo termine. Il Censis ha stimato i costi sociali diretti a carico delle famiglie per alcune patologie croniche e a forte impatto sulla qualità della vita: 6.403 euro all’anno per l’ictus, 6.884 per il tumore, 10.547 per l’Alzheimer.

Le reti familiari: l’unione fa la forza. La tradizionale forza della famiglia, soggetto centrale dello scambio di risorse e forme molteplici di sostegno tra i suoi diversi componenti, assume, in questa fase ormai avanzata della crisi economica, una ulteriore rilevanza. Complessivamente, il 59,4% delle famiglie ha dato o ricevuto nell’ultimo anno almeno una forma di aiuto, come tenere i bambini (17,3%) o fare compagnia a persone sole o malate (15,9%), partecipando alla rete informale di supporto. Manca nel nostro sistema una logica redistributiva. Il meccanismo retributivo, in base al quale è erogata la quasi totalità delle pensioni vigenti, fa sì che le prestazioni più alte assorbano una quota rilevante di risorse: il 45,5% dei titolari di pensioni più basse (con reddito pensionistico medio mensile di 579 euro) pesa per il 20,4% sull’ammontare totale delle pensioni, mentre il 4,6% dei titolari di prestazioni della fascia più alta (che ricevono in media 4.356 euro al mese) ha un’incidenza di poco inferiore sul totale della spesa (15,7%).

Il decisivo ruolo del capitale umano nella sanità italiana. La sanità italiana cammina sulle gambe di oltre 724mila persone: 237mila medici, 334mila infermieri, 49mila unità di personale con funzioni riabilitative, 45mila con funzioni tecnico-sanitarie, 11mila di vigilanza e ispezione. Il giudizio degli italiani è largamente positivo: per il 71,2% gli operatori sanitari sono gentili e disponibili, oltre il 75% esprime un giudizio positivo sugli infermieri. Non a caso, questa è considerata una professione attraente: per il 76,6% perché è una professione con un alto valore sociale e di aiuto verso gli altri, per il 47% circa perché consente di trovare facilmente un’occupazione. Nel settore ci sono potenzialità occupazionali imponenti che richiederebbero adeguati ampliamenti degli spazi nella formazione universitaria, che invece è bloccata dal numero chiuso per l’accesso alla Facoltà di Scienze infermieristiche. Questo è un errore secondo il 61,3% degli italiani.

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.