Sul decreto recante indicazioni di appropriatezza prescrittiva – Nella interrogazione si rileva che con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, Serie generale, n.15 del 20 gennaio 2016, è entrato in vigore il decreto 9 dicembre 2015 concernente "Condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza ambulatoriale erogabili nell’ambito del Servizio sanitario nazionale";la normativa prevede il taglio del ticket per 203 prestazioni sanitarie;per le prestazioni comprese nell’elenco, si può fruire del ticket soltanto dietro apposita prescrizione medica, in caso contrario il cittadino è obbligato ad assumersi l’intero costo della prestazione;ottenere la prescrizione, peraltro, non è semplice, poiché sono previste delle sanzioni piuttosto alte per i medici, qualora prescrivano prestazioni non strettamente necessarie; sul decreto, come dimostra un’indagine del centro studi della federazione italiana medici di medicina generale, effettuata su un campione rappresentativo di oltre 1.000 medici, e pubblicata su "Il Sole-24ore", i medici di medicina generale hanno espresso numerose perplessità e preoccupazioni sia in ordine al rapporto con i pazienti che con gli specialisti; inoltre, hanno evidenziato come il decreto rischi di non produrre risparmi concreti per il Servizio sanitario nazionale e tantomeno una maggiore appropriatezza nell’attività prescrittiva;nel corso dell’incontro con i sindacati dei medici, i rappresentanti della Regioni e i tecnici del Ministero, il Ministro in indirizzo ha affermato, stando quanto riportato dagli organi di informazione che: "Sono emerse alcune criticità oggettive, ma la mia volontà è rimuovere gli ostacoli per l’applicazione delle nuove norme per l’appropriatezza delle prescrizioni"; stando a quanto si apprende, il 16 febbraio 2016, la Fimmg ha dato istruzioni ai suoi iscritti di continuare a "prescrivere secondo i criteri di appropriatezza della loro pratica professionale". Tale direttiva resterà valida sin quando il Ministero non avrà emesso una circolare esplicativa che chiarisca le troppe zone grigie del decreto. Si chiede di sapere:se il Ministro della Salute intenda prendere in considerazione la possibilità di rivedere i parametri restrittivi contenuti nel decreto ministeriale, soprattutto per quanto concerne le analisi di laboratorio e la diagnostica per immagini, fondamentali per avere un quadro preciso dello stato di salute del paziente, nonché evidenziare "fattori sentinella" di possibili patologie asintomatiche in essere;quali misure urgenti intenda assumere per evitare che l’esclusione di alcune prestazioni comprometta la medicina di prevenzione, che rappresenta un passaggio fondamentale per evitare l’insorgere di malattie o per curare in tempi adeguati malattie mortali quali il cancro e che potrebbe evitare ulteriori e maggiori costi a carico del Servizio sanitario nazionale nella fase della cura, anche al fine di non pregiudicare l’accesso ad adeguate cure per i cittadini, con particolare riferimento alle fasce più deboli della società;se, nell’ambito di un’auspicabile revisione del decreto, non intenda eliminare le sanzioni a carico dei medici di medicina generale garantendo loro, nel rispetto del criterio di appropriatezza, di effettuare il percorso diagnostico secondo scienza e coscienza e non in base a meri parametri ragionieristici, evitando anche inutili dissidi con i medici specialistici.
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