Il workshop nazionale sulla formazione in medicina (Bari, 13-14 giugno 2014) ha offerto spunti di riflessione e proposte. A pochi giorni dal convegno del teatro Petruzzelli abbiamo chiesto ad alcuni dei protagonisti dei lavori di offrire ai lettori le loro “reazioni” meditate. Ecco gli interventi di Montemurro e Zonno (coordinatori dell’Osservatorio giovani) e Pomarico (odontoiatra, tra i relatori della giornata di studio).
Domenico Montemurro, Coordinatore osservatorio giovani medici FNOMCeO
Numero chiuso, formazione pre e post laurea, accesso al lavoro, queste sono state le parole chiave del Convegno di Bari sulla formazione medica.
Per il numero chiuso, il lavori hanno sottolineato che il sistema francese non è al momento una soluzione ideale, come non è corretto importare modelli se non si sono create le "giuste" condizioni interne per operare cambiamenti strutturali e quindi mantenere una corretta offerta formativa. La soluzione e’ quindi quella di mantenere il numero chiuso modulandolo alle reali richieste del mercato, rivedendo le domande d’accesso e che esplorino meglio le motivazioni del candidato studente. Pertanto formazione di indirizzo a 360 gradi già dalle scuole superiori e poi al termine del percorso formativo pre-laurea.
Sulla formazione pre e post laurea, molto si è detto e nulla si è fatto. Le criticità sono legate ad una "eccessiva" cultura nozionistica in assenza di pratica clinica. Occorre evitare i tempi morti (esame di stato, errata calendarizzazione dei concorsi, etc) e quindi garantire le condizioni per una laurea abilitante, evitare doppi percorsi formativi con sempre più dispendio di risorse economiche, "accorciare" gli oltre dodici anni di studio dell’intero ciclo fino alla specializzazione e dare accesso al mondo del lavoro; e’ in questo modo che i giovani potranno ottenere anche un futuro previdenziale.
Da ultimo, l’accesso al mondo del lavoro non deve essere concepito come un sistema a scatole cinesi; pertanto se programmo correttamente i "numeri" a partire dagli accessi a Medicina fino alle uscite per pensionamento, si potrà’ essere verosimilmente certi di evitare fughe all’estero per dis-iscrizione dagli ordini, stimabile intorno alle 700 unità (media 2012,13,14 Ced FNOMCeO), cifra sicuramente al ribasso stando gli oltre 1000 certificati di onorabilità rilasciati ogni anno dal Ministero della Salute e poi censire i medici con le loro specialità e impiego eviterebbe sottooccupazione e manterrebbe quella scelta vocazionale che da sogno diventa realtà.
Giulia Zonno, Coordinatore osservatorio giovani medici FNOMCeO
Vorrei auspicare che il convegno sia stato un momento di analisi e confronto utile per rendersi conto che non intervenire ora equivale a creare problemi per la Professione Medica: diminuzione della qualità dell’offerta formativa, scarsa competitività a livello europeo sul piano della ricerca, precariato, disoccupazione e di conseguenza diminuzione della qualità di cure e assistenza offerte alla popolazione.
Ci attendiamo che la politica e tutti i decisori collaborino per creare le condizioni affinché il sistema abbia ora e nei prossimi anni un numero sufficiente di professionisti disponibili e formati ad hoc nell’erogare in modo accessibile innanzi tutto le cure primarie, così da realizzare ora le condizioni di sostenibilità a breve e medio termine di tutto il Sistema sanitario nazionale.
Merili Pomarico (odontoiatra)
Il 13 e 14 giugno nello scenario del Teatro Petruzzelli di Bari, la FNOMCeO ha dato spazio alle voci dei giovani Medici ed Odontoiatri. Durante questo importante evento i componenti dell’Osservatorio dei Giovani Medici ed Odontoiatri sono stati portavoce delle criticità sul tema: Formazione ed accesso al lavoro.
Un momento importante di grande crescita durante il quale sono state analizzate, di fronte ad un’illustre platea composta dal Presidente Nazionale Medici, Amedeo Bianco e il Presidente Nazionale CAO, Giuseppe Renzo, componenti del direttivo e non, le problematiche relative all’accesso programmato delle Università Italiane ed Estere, specializzazioni di area non medica per gli odontoiatri senza relativa retribuzione e soprattutto università che formino professionisti che possano competere in Europa.
Grande emozione abbiamo vissuto nel vedere le proposte dei giovani odontoiatri condivise ed accettate dal Presidente CAO Nazionale. Finalmente abbiamo vissuto la speranza che il nostro futuro professionale possa avere una voce che venga ascoltata e cercare, anche se i tempi della nazione sono quel che sono, un piccolo cambiamento, perché anche una piccola goccia nell’oceano (come citava Madre Teresa) rappresenta l’inizio di un grande passo e di nuova speranza per i giovani professionisti.
Autore: Redazione FNOMCeO