Salute e migranti: Conferenza Stampa in Federazione il 20 maggio

Quali patologie colpiscono più facilmente i migranti, una volta arrivati nel nostro paese? Esistono, in Italia, recrudescenze di malattie ormai scomparse, dovute ai flussi migratori? E, per tornare all’emergenza, quali sono, ad oggi, le reali condizioni dei centri di accoglienza? Quali le iniziative in programma per una reale integrazione, anche in ambito sanitario?

Per rispondere a tutte queste domande, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri organizza e ospita a Roma, nella sua sede di Piazza Cola Di Rienzo 80/a, venerdì 20 maggio alle 11,30 una Conferenza Stampa sul tema “Salute e Migranti”, alla quale parteciperanno il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, il presidente dell’Ordine di Messina, Giacomo Caudo, dell’Assessore Regionale alla Salute della Sicilia, Massimo Russo, del Commissario dell’Istituto Nazionale per la Promozione della salute delle Popolazioni Migranti (Inmp), Concetta Mirisola, del presidente della Comunità Araba in Italia e dell’Associazione Medici Stranieri, Foad Aodi, e il rapprentante della Lega araba in Italia, Sherif Fouad. A moderare, Massimo Caruso, redattore di Sud Sanità, rivista che si occupa della salute nel nostro Meridione.

Durante la Conferenza Stampa saranno presentati i temi del Convegno “Salute e Migranti. Un approccio all’integrazione e alla cooperazione sanitaria”, che a Messina, il 17 e 18 giugno, vedrà affluire medici da tutto il bacino del Mediterraneo.
I diciottomila arrivi in due mesi a Lampedusa – dei quali cinquecento minori non accompagnati – hanno fatto, da più parti, gridare all’”emergenza migranti”. Emergenza che è stata, soprattutto, di carattere sanitario, per via delle condizioni igieniche di accoglienza che lo stesso ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha definito “drammatiche”.

E ora? Da alcuni giorni, anche per via del forte vento, non si registrano sbarchi, mentre i migranti vengono distribuiti tra le varie Regioni, verso un futuro incerto: novemila persone senza identità, prima e dopo. Ma quanto sta accadendo a Lampedusa non è che la punta dell’iceberg. Sono cinque milioni i migranti in Italia, almeno quelli con il permesso di soggiorno, a cui dobbiamo aggiungere diverse migliaia di “invisibili”. La spettacolarizzazione degli sbarchi di massa non deve far dunque dimenticare che le migrazioni sono ormai un fenomeno diffuso, con tutte le ricadute sociosanitarie a cui il Sistema nazionale sta cercando di far fronte.

In tutto questo, cosa fanno i medici? I medici vogliono solo curare, nel miglior modo possibile, durante e anche al di là dell’emergenza.

Autore: Redazione FNOMCeO

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