SACCONI A FIUGGI: QUESTO E’ L’INIZIO DI UN DIALOGO


“Da questa platea aperta parte il dialogo che proseguirà nelle sedi appropriate. Sarà un confronto su grandi temi, come la ricomposizione del nostro modello sociale e sulla professione medica”. Così Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro, della Salute e della Solidarietà sociale ha parlato ai medici italiani, riuniti a Fiuggi dalla Fnomceo per la 1° Conferenza nazionale della professione medica. Al tavolo della presidenza il Presidente e il Vice-Presidente della Federazione Amedeo Bianco e Maurizio Benato.

Sacconi ha parlato di temi e problemi del “sistema Paese”, del suo sistema di Welfare all’interno del quale si colloca il Servizio sanitario nazionale. Ha parlato a una platea attenta, che ha applaudito alcuni passaggi. “La soluzione dell’accorpamento di più Ministeri, che ha portato al Ministero unico, trova le sue origini nella riforma Bassanini. L’attuale maggioranza ha ereditato questa soluzione, alla quale ha contribuito il mio amico Umberto Veronesi” ha detto Sacconi. “E’ una soluzione che consente di affrontare con una visione di insieme la necessità di ricomporre, appunto, l?insieme delle questioni sociali di questo Paese. Il Governo, potendo avvalersi di una maggioranza ampia e della stabilità politica, ha questo progetto ambizioso. Stiamo preparando un “Libro verde”, strumento usato dalla Commissione Europea, che, a differenza del “Libro bianco”, che indica un lavoro compiuto, è aperto ai contributi, è aperto al confronto sulla visione di un nuovo modello sociale che vorremmo realizzare. Noi vogliamo arrivare a una visione condivisa dagli attori politici e sociali”.

Sacconi, nel ricordare che “stiamo attraversando una transizione epocale”, ha rilevato che “il nostro sistema sociale è in parte inefficace e in parte insostenibile. Ridisegnare il modello sociale significa pervenire a un modello di vita buona nella società attiva”. Sacconi cita Mao Tse Tung per dire che in questo progetto dev’essere chiara la direzionalità verso una prospettiva luminosa. Una suggestione per affermare un concetto-chiave, quello del Welfare delle opportunità per tutti. Sullo sfondo il tema “storico” dell’invecchiamento della popolazione in rapporto alla difficile condizione dei giovani, tanti dei quali vivono senza un lavoro o con un lavoro precario. “L’attuale sistema previdenziale non corrisponde alla società attiva” afferma Sacconi “perché esclude di fatto fasce di popolazione più giovani, coloro i quali, con la crisi occupazionale, vivono la difficile condizione della mancanza di prospettive”. E’ in questo scenario che si collocano le questioni della Sanità, con la loro improcrastinabile necessità di stare in un giusto rapporto costi-benefici, una questione che riguarda l’intero sistema, nonché i rapporti tra Stato e Regioni. “Occorre ripartire da qui” ha spiegato Sacconi “per arrivare al federalismo fiscale, che è un punto fermo di questa legislatura”. Federalismo fiscale che garantisca anche principi di equità in una situazione nella quale si registra “una spaccatura violenta tra Nord e Sud nelle politiche per la salute, in un Paese che conosce contemporaneamente le buone pratiche e le peggiori pratiche”. Con forza, Sacconi ha affermato: “Qui è in discussione la coesione sociale del Paese, mentre l’attuale sistema non è equo. Occorre pensare a un sistema più selettivo e non ottusamente universalistico”.

Tutti temi centrali nel dibattito politico e nel dibattito tra la professione medica e le altre professioni sanitarie e la politica nazionale del Paese. Temi sui quali Sacconi ha lanciato più volte la necessità di un confronto aperto, volto a risolvere i problemi spezzando una lancia a favore degli Ordini professionali: “A chi dice che basta il mercato, rispondo che il mercato viene dopo, che prima occorre un sistema di garanzie e per questo ritengo che la funzione degli Ordini sia importante e anche per questo il dialogo andrà avanti su tutti i problemi aperti, compresi i contratti e le convenzioni”.
Sacconi ha infine ricordato che “il Ministero è complesso, ma mi avvalgo della collaborazione di tre sottosegretari – Francesca Martini, Ferruccio Fazio ed Eugenia Roccella – che, ciascuno per la sua parte contribuiranno a realizzare il progetto ambizioso che ci siamo dati”.
Insomma, la direzione di marcia è chiara, così come emerge dalle parole di Sacconi. C’è da augurarsi che anche l’orizzonte sia luminoso. D’altra parte, l’accorpamento dei tre Ministeri dà il senso che si vuole affrontare in una visione d’insieme le politiche sociali di questo Paese. Neanche a farlo apposta, pochi giorni fa, anche il Censis era intervenuto per sostenere la necessità di un “superministero del sociale” che si assuma la “responsabilità politica unitaria” del sociale.

Da Fiuggi parte già una prima risposta di compattezza della professione medica. La Fnomceo, con questo evento da “stati generali”, ha messo insieme 11 sigle sindacali mediche e la Federazione Italiana delle Società medico-scientifiche, avviando un’interlocuzione di alto livello con la politica, sui temi, sui problemi, tenendo il rapporto aperto con tutti i soggetti istituzionali, come ha dimostrato l’intervento in Aula del Presidente di Farmindustria, Sergio Dompè.

Autore: Redazione FNOMCeO

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