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Conte: il ricordo dell’amico Amedeo Bianco

Eventi tragici come quelli che ci hanno rubato Luigi Conte lasciano smarriti; ci scopriamo improvvisamente fragili ed incapaci di esprimere, con le parole, quell’universo di sensazioni ed emozioni che chiamiamo dolore.

Luigi mi corre nei pensieri con la sua voce, i suoi gesti, le espressioni del suo viso e del suo corpo: quando sereno, quando soddisfatto, quando arrabbiato, quando preoccupato, quando con infinita tenerezza chiedeva notizie di mio fratello e di mia moglie, irrimediabilmente in cammino verso la fine della vita.

Questo è per me Luigi l’uomo, Luigi il mio amico, Luigi forse un fratello.

Non gli ho parlato prima dell’intervento, per timore che le mie parole di auguri potessero tradire qualche umana, ma inopportuna, trepidazione. Gli ho scritto, la sera precedente, uno scherzoso sms, come spesso facevamo, che si concludeva dicendo: “Sono con te”.

Ora sono con Maria, sua moglie, con Alessandro, suo figlio, persone meravigliose e coraggiose, con tutti i suoi cari. Ma presto, molto presto, dovremo parlare di Luigi medico, impegnato nel suo lavoro quotidiano e soprattutto nel suo straordinario servizio alla Professione e, per questo, al suo Paese. Presto, perché Luigi aveva speranze e idee per tutti noi, un patrimonio etico e civile che nulla e nessuno ci deve rubare.

Ciao Luigi, con affetto

Amedeo

Autore: Redazione FNOMCeO

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