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Censis. Una società in letargo esistenziale. Ma “il resto” ci salverà?

Approfondimento a cura di Orfeo Notaristefano
Giuseppe De Rita sul 49° Rapporto: tra scarponi nella storia e invenzione, occorre continuare a ragionare sul lungo periodo per uscire dal limbo della sconnessione. La cronaca ci uccide. Nel Paese dello“zero virgola”, il restringimento del welfare determina maggiori ingiustiziesociali, mentre la disoccupazione giovanile resta il dramma dei drammi.  “Può capitare di incontrare qualcuno e chiedergli semplicemente: come va? Risposta:va tutto male, ho perso il lavoro, mia moglie mi ha lasciato e anche la salute non è un granché. Poi chiedi: e il resto? Il resto tutto bene”. Con questa battuta Giuseppe De Rita spiega perché nel 49° Rapporto del Censis ha voluto quest’anno, recuperare il valore del “resto”, un “resto” che non entra nel dibattito socio-politico, che è fuori dai circuiti mediatici, ma c’è nella vita di tutti noi. De Rita: “Il resto ha segnato la storia dello sviluppo italiano degli ultimi cinquant'anni, che è anche la storia del Censis che lo ha raccontato. Cosa resta oggi del grande processo di globalizzazione vista come occidentalizzazione del mondo? Il policentrismo di tanti diversi sviluppi e la crescita...

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Autore: Redazione FNOMCeO

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