Convegno Odontoiatri: intervista esclusiva al vicepresidente della Camera, Antonio Leone

Sarà il vicepresidente della Camera dei deputati, Antonio Leone, ad aprire il convegno “Procedimenti disciplinari e Deontologia professionale” che la Commissione Albo Odontoiatri nazionale promuove nella giornata del 22 giugno a Montecitorio.

Un tema, quello dei procedimenti disciplinari, che ne contiene alcuni altri a fortissima sensibilità: chi è l’organismo tecnico-professionale preposto ai procedimenti? Quali sono le collaborazioni virtuose da avviare tra istituzioni al fine di vigilare sull’eticità dei comportamenti professionali?

L’onorevole Leone, ha rilasciato alla FNOMCeO questa intervista in cui anticipa alcuni dei temi che toccherà nel suo intervento istituzionale. E nella quale sottolinea l’importanza di un dialogo collaborativo tra componenti professionali e mondo della politica come momento essenziale di qualsiasi riflessione sui modelli di sanità per il futuro.

Presidente Leone: lei interverrà nei prossimi giorni al convegno promosso dalla Commissione nazionale Albo Odontoiatri. Ci vuole dire in breve su quali parole chiave Lei ha intenzione di sviluppare il suo intervento?
Antonio Leone: Le parole-chiave sono quelle che da sempre fanno parte integrante e insostituibile della missione medica: etica e professionalità. Solo continuando a lavorare su questi due presupposti, irrinunciabili e interconnessi, sarà possibile per il legislatore adeguare le normative ai tempi che cambiano.

Quando si parla di procedimento disciplinare si toccano tematiche vaste e delicate: abusivismo, repressione di reati, danni ai cittadini, procedimenti giudiziari, ricadute mediatiche… Lei ritiene che i meccanismi di conciliazione potranno essere a tutti gli effetti una risposta all’insieme delle problematiche sollevate?
Antonio Leone: Il contesto normativo è mutato negli ultimi tempi ed ha sicuramente contribuito ad innescare meccanismi di richieste risarcitorie temerarie e spesso senza reale consistenza giuridica.

Deontologia e garanzia del cittadino sono tematiche a Lei care e contemporaneamente fan parte della mission intrinseca della FNOMCeO che, essendo Ente di diritto statale, fa di questi valori la propria ragion d’essere. Lei crede che in questa nostra società sempre interconnessa, globalizzata e a volte anche "confusa" da troppi stimoli, sia importante riscoprire il nuovo senso di queste due temi?
Antonio Leone: Come uomo delle istituzioni che si sente responsabile nei confronti del cittadino, reputo che il percorso da seguire rimanga sempre e comunque quello tracciato dai Padri Fondatori, cioè l’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Solo così si attuerà la volontà dei costituenti, garantire cioè ad ogni cittadino non solo il diritto alla salute, ma anche il rispetto della propria dignità di individuo nella malattia e nella morte.

Gli odontoiatri italiani stanno vivendo da anni una situazione di "stallo": cercano di dare vita ad un Ordine autonomo pur restando nel seno della Federazione dei Medici. Lei ritiene che la spinta alla creazione di un Ordine degli Odontoiatri, che era pienamente sostenuta dall’ex ministro Fazio, potrà essere ripresa oppure per questa legislatura i tempi sono ormai troppo stretti?
Antonio Leone: Senza dubbio anche gli Ordini professionali, non escluso, quello dei medici, hanno bisogno nel tempo di quella che chiamerei una salutare manutenzione. Manutenzione intesa soprattutto come adeguamento alle necessità di cambiamento imposte da una professione così delicata e complessa come quella medica. So benissimo che al vostro interno è avanzato il dibattito sulla creazione di un ordine autonomo degli odontoiatri. Mi sembrano istanze giuste e da valutare con attenzione, ma dubito che in questa legislatura, con le difficili problematiche che abbiamo di fronte, esse possano essere esaminate compiutamente e ricondotte a un risultato concreto. Senza dimenticare che in altri comparti ci sono stati ordini professionali che si sono “accorpati”? con risultati sicuramente soddisfacenti per tutti

Presidente, da ultimo: da più parti è condivisa la necessità che i nuovi modelli di sanità che dovranno essere identificati e resi possibili, dovranno sorgere e fondarsi sul terreno della politica. Dal Suo prestigioso osservatorio, Lei crede che la politica italiana saprà riprendere vigore e rispondere con forza alle necessità del Paese anche sul piano delle politiche della salute?
Antonio Leone: Alla politica italiana va certamente ricondotta la bontà di un sistema sanitario generale che, pur in presenza di squilibri e distorsioni, viene indicato a modello nel mondo. Ricordo questo, perché proprio sul terreno della politica dovranno continuare a prendere corpo le indispensabili convergenze fra chi legifera e chi rappresenta la categoria medica. I politici hanno il compito di recepire le esigenze della società e degli operatori. Essi, però, non possono essere soli, ma vanno accompagnati nel loro percorso legislativo dai tecnici e dagli stessi operatori di settore, perché siano meglio orientate le scelte e ancor meglio coordinate le rispettive attività. Non va però sottaciuto che per molto tempo questo settore è stato un terreno fertile per illecite scorribande, che hanno portato sperperi e disservizi. Sono certo che il connubio tra “sana” politica e “sana”? sanità potrà portare sicuramente benefici.

Autore: Redazione FNOMCeO

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