“Ho avuto la fortuna di collaborare con Umberto Veronesi, quando ero docente alla Scuola Italiana di Senologia di Orta San Giulio, da lui diretta, esono rimasta in contatto con lui sino all’inizio della sua breve malattia: l’ultimo scambio di mail, a fine luglio.
Lascia a me e a tutti i quattrocentomila medici italiani una grande lezione di Medicina, di Scienza, di Cultura, di Vita. Come riportato anche oggi in editoriale a sua firma pubblicato da La Repubblica ,l’esortazione ai giovani colleghi era quella di adottare il dubbio come metodo. “Siate dubbiosi e siate trasgressivi –ripeteva -, se trasgredire significa andare oltre il limite del dogma o la rigidità della regola”.
E oltre il limite del dogma e la rigidità della regola è andato in tutta la sua pratica professionale, contribuendo alla rivoluzione dell’oncologia moderna, e nella vita personale, facendosi paladino di tante battaglie, alcune vinte, alcune perse in partenza, senza mai abbassare la testa.
Una di queste era quella per permettere alle donne di occupare, a pieno titolo, posizioni di responsabilità. Quando sono stata eletta presidente della Fnomceo, uno dei primi articoli, forse il primo, è stato il suo, sul blog della Fondazione. Eloquente il titolo – “Finalmente è arrivata l’era delle donne” -, lapidario l’incipit – “Era ora” -, illuminante la conclusione: “Lo dico ormai da diversi anni: è in arrivo l’era della donna. Già è in atto una rivoluzione silente e progressiva che non trasformerà la realtà da un giorno all’altro in modo traumatico, ma la farà evolvere lentamente. Erri de Luca ha giustamente scritto che agli uomini servono occasioni speciali per mostrare il loro valore. Le donne invece riescono a farlo di continuo. Sono valorose nella normalità”.
Evaloroso nella sua straordinaria normalità è stato il Professore: lo salutiamo da amico con un grande abbraccio, lo consegniamo alla Storia con un rispetto soinchino”.
Foto: Roberto Arleo (dal blog di Umberto Veronesi)
Autore: Redazione FNOMCeO