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Prevenzione dei Tumori del Cavo Orale: l’Ordine di Roma organizza un incontro

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma organizza, venerdì 26 febbraio, presso l’Auditorium del Ministero della Salute – a Roma, in Via Ribotta 5 – un Corso di Aggiornamento per Medici e Odontoiatri sui “Tumori del cavo orale”.

Coordinatore del Comitato Scientifico – presieduto da Mario Falconi – sarà il presidente CAO di Roma, Claudio Cortesini, che modererà il Convegno. Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, inaugurerà i lavori, il cui inizio è previsto per le 8,30 (alleghiamo il programma per i nostri lettori).

Seguiranno gli interventi di Fabio Desideri, della Regione Lazio, di Enrico Gherlone e Michele Nardone, del Ministero della Salute, e di Maria Ines Colnaghi, direttore scientifico dell’AIRC (Associazione italiana Ricerca sul Cancro).

Con quasi trecentomila nuovi casi all’anno nel mondo, il carcinoma del cavo orale è, tra tutti i tumori maligni, all’ottavo posto per incidenza negli uomini e all’undicesimo nelle donne. Il numero totale dei malati di carcinoma squamoso del cavo orale (CSCO) – che costituisce il 90% di tutti i tipi di tumore maligno in questa sede – ogni anno è molto simile a quello che si registra per le leucemie e per i linfomi e maggiore rispetto a quello del carcinoma dell’utero o della prostata.

Maschio e ultracinquantenne: è questo l’identikit del soggetto a rischio più elevato. La frequenza è, infatti, dieci volte maggiore nel sesso maschile, mentre le fasce di età più colpite sono la quinta, la sesta e la settima decade di vita, anche se il numero dei pazienti al di sotto dei 45 anni sta aumentando in maniera vertiginosa.

Se diagnosticato in fase precoce, la sopravvivenza a cinque anni è del 90%, ma se, come avviene nella maggior parte dei casi, viene rilevato negli stadi finali, scende sotto il 20%.

Eppure, questa malattia è facilmente prevenibile: il fumo di tabacco e l’abuso di bevande alcoliche sono i principali fattori di rischio, responsabili dell’80% dei casi di carcinoma squamoso del cavo orale. Si stima, quindi, che l’eliminazione di tabacco e alcol comporterebbe, in Europa e negli Stati Uniti, una riduzione pari al 60-80% dell’incidenza di questo tumore. Altri fattori eziologici sono alcuni agenti infettivi (Candida, Herpes Simplex Virus, Cytomegalovirus, Human Papillomavirus ecc.), fattori nutrizionali e dietetici, condizioni di scarsa igiene orale, traumatismi cronici (ad esempio, da protesi), raggi UV: tutte concause per lo più controllabili.

Si tratta, quindi, di una patologia prevenibile e facilmente diagnosticabile che, però, non gode di misure preventive appropriate sia in termini di diagnosi precoce (il 60% dei carcinomi orali viene diagnosticato quando la malattia è in stadio avanzato) sia per quanto riguarda la lotta ai fattori di rischio.

L’Odontoiatra e il Medico possono svolgere un ruolo di straordinaria rilevanza, intervenendo con la diagnosi e il trattamento precoce, ma soprattutto attraverso la prevenzione e il counseling per la disassuefazione dal fumo di tabacco. 

Autore: Redazione FNOMCeO

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