La Edizioni Medico Scientifiche ha dedicato il n° 3 (giugno 2010) della rivista “Professione e Clinical Governance” alla ricorrenza del centenario della costituzione degli Ordini dei medici e lo ha fatto pubblicando, armonizzandoli tra loro, due saggi di due illustri esponenti del mondo ordinistico, l’attuale Vicepresidente della FNOMCeO Maurizio Benato e il Presidente onorario della stessa Federazione, in carica dal 1996 al 2000, Aldo Pagni.
Titolo dell’opera “1910 – 2010, I cento anni degli Ordini dei medici – Breve storia degli Ordini, dei Sindacati medici e della professione, tra corporazioni e concertazione, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri”. ( Pag. 80 – € 7,50)
Con un lessico scorrevole ed avvincente arricchito da “schede storiche” la monografia ripercorre via via le varie tappe che hanno contraddistinto la storia degli Ordini e, parallelamente, della stessa professione, in quest’ultimo secolo contraddistinto da grandi sommovimenti culturali, politici ed economici. Dalla professione nello Stato post unitario, alla sanità durante il fascismo, dalle “condotte” alla ricostituzione degli Ordini e alla professione dopo la seconda guerra mondiale, dalla medicina sempre più al femminile, fino a trattare temi attuali di una professione ricompresa tra le leggi dello Stato e i dettami del Codice Deontologico.
“Nell’anno in cui la FNOMCeO celebra, ufficialmente e degnamente, il Centenario dell’ Istituzione degli Ordini dei Medici – scrive nella premessa Aldo Pagni – sono stato tentato dall’idea di ripercorrere in un’ottica personale la storia della professione e degli Ordini per cogliere il senso del presente attraverso l’analisi delle rotture e della continuità con il passato. La sanità pubblica, infatti, è un sottosistema della società e, se vi è una stretta associazione degli eventi politici sociali con gli sviluppi del pensiero umano in tutti i campi, è altrettanto nevitabile che le trasformazioni e gli sconvolgimenti storici si riflettano sulla professione del medico”
“Credo che questa ricorrenza dovrebbe suscitare l’interesse dei medici giovani perché comprendano, attraverso la storia, come la professione sia mutata nell’arco di un secolo, a causa dei progressi delle conoscenze scientifiche, della tecnologia sanitaria e dei cambiamenti avvenuti nell’organizzazione politica e sociale”.
“Per ripercorrere a grandi linee la storia degli Ordini – scrive ancora Pagni – mi ero avvalso dei ricordi di quaranta anni di frequentazione dell’Istituzione, e di alcune ricerche e studi sociali recenti. Non avevo avuto certamente la presunzione di essere riuscito nell’arduo compito di tracciare un profilo esaustivo delle vicende della professione medica, e degli Ordini, in questo secolo tormentato, complesso e contraddittorio e ancora oggetto, per molti versi, più della cronaca che della storiografia. Per una felice coincidenza, ad opera quasi conclusa, le mie manchevolezze sono state colmate e integrate dalla puntuale e documentatissima ricostruzione storica resa disponibile da Maurizio Benato, autore del fascicolo “Le radici storico-sociali e politico-professionali dell’autogoverno della professione medica”, edito dalla FNOMCeO in occasione del Centenario. Nelle sue pagine il lettore troverà molti spunti preziosi per riflettere e approfondire la sua conoscenza concernente gli intrecci tra i progressi delle conoscenze scientifiche, l’evoluzione della formazione professionale, l’origine degli Ordini e le mutevoli vicende della società e della politica nell’arco di poco più di cento anni”.
Da sottolineare la riflessione con la quale Maurizio Benato apre il primo capitolo della pubblicazione . “La celebrazione di un secolo di vita degli Ordini dei Medici è un evento da salutare con commossa partecipazione, ma senza rinunciare alla rivendicazione presso il legislatore del diritto-dovere dell’istituzione di rappresentare, nell’interesse dei cittadini, “un’autorità competente” in tema di etica della professione, e di qualità delle prestazioni professionali.
Noi siamo convinti, e in questo caso confortati da alcune voci autorevoli come quella di Sabino Cassese, Giudice della Corte Costituzionale, che i nostri Ordini abbiano avuto un ruolo storico che non può essere sottovalutato. Il riconoscimento giuridico delle professioni che essi hanno garantito – aggiunge Benato – ha permesso di svolgere, nell’arco di più di un secolo, una funzione di legittimazione senza la quale le professioni sanitarie si sarebbero probabilmente frantumate in gruppi di appartenenza politica che avrebbero finito per distruggerle. Siamo altresì convinti che i nostri Ordini siano stati i custodi della funzione pubblica della professione e che abbiano interpretato degnamente il ruolo costituzionale svolto nei riguardi della società e dello Stato italiano”.
Autore: Redazione FNOMCeO