Negli ospedali esiste un sistema di doppio controllo: quello previsto dal Decreto Legislativo 81 del 2008, il Testo Unico sulla Sicurezza, che “mette in capo alla Direzione Sanitaria l’allestimento di una Struttura rappresentata da Medici Legali, Igienisti, Epidemiologi, Medici della Prevenzione e da Medici Competenti, che periodicamente sottopone tutti gli operatori sanitari a verifiche cliniche e a valutazioni attitudinali”; e il regime sociale di controllo reciproco dei componenti di un’equipe, per cui se un operatore manifesta un comportamento non lineare, i colleghi lo rappresentano al coordinatore, al primario o al direttore generale, che chiede una verifica.
A illustrare questo doppio binario, che è pensato “per la sicurezza degli operatori ma soprattutto dei pazienti”, è stato ieri sera, di fronte alle telecamere del nuovo Tg4 delle 19, condotto dal 4 aprile da Alessandro Cecchi Paone, il Segretario Generale della Fnomceo, Luigi Conte.
L’inchiesta ha preso il via dalla vicenda dell’oncologa di Catanzaro da due anni in coma per essere rimasta, durante il parto, in debito d’ossigeno. E ciò, secondo quanto raccontato dal marito, sarebbe da collegare al fatto che i monitor erano “silenziati” perché l’anestesista non tollerava i rumori. Da questa notizia si è partiti per fare il punto sulla sindrome da burnout, che colpisce sempre più medici, anche per i tagli alla sanità e per gli orari di lavoro disumani, e li porta talvolta a essere vittime di dipendenze: da alcool, droghe, dal lavoro stesso. Per questo, all’Omceo di Torino è nato, alcuni anni fa, il Progetto Helper, che aiuta appunto i professionisti che cadono in questo circuito.
Ma, a livello di prevenzione, chi vigila sui medici? A spiegarlo è stato appunto Conte.
“Non posso entrare nel merito della vicenda, che conosco solo dalle parole del marito della collega, al quale va tutta la nostra solidarietà – ha premesso il Segretario Fnomceo -. Se le cose stanno come è stato detto, c’è stato un varco nel sistema, qualcosa che non ha funzionato a livello del controllo”.
“Riteniamo, comunque, che si tratti di casi sporadici – ha concluso. – I pazienti in generale devono stare tranquilli, sapendo di poter contare su professionisti seri e preparati sempre a loro disposizione. I singoli episodi invece vanno studiati, perché fatti come questi non si ripetano”.
Potete rivedere i servizi questo link: al minuto 26 quello sul fatto di cronaca, a 32’ e 40” l’intervento di Conte.
Autore: Redazione FNOMCeO