Donne in Medicina/6: Maria Grazia Cifone, Preside di Medicina a L’Aquila

Ha gestito, assieme ai suoi colleghi e al Rettore dell’Ateneo, la difficile fase del post-terremoto a L’Aquila, l’immane tragedia del 6 aprile 2009, quando la terra, alle 3,32, ha tremato e ha abbattuto una delle città più belle d’Italia. Una città di studenti e di giovani, visto che nell’Ateneo aquilano vengono a studiare da diverse località del Centro Italia. Maria Grazia Cifone è da sette anni Preside della Facoltà di Medicina della martoriata città abruzzese. Ha al suo attivo importanti studi in campo immunologico. Non è medico, ma biologa, con la laurea conseguita a Bologna. Ma dopo sette anni di esperienza come Preside di Medicina, ha acquisito competenze ed esperienze tali da saper affrontare e risolvere temi e problemi legati all’universo medico. In Italia, l’Ateneo dell’Aquila detiene anche il record dell’alta percentuale di donne ai vertici delle Facoltà: cinque Presidi su nove sono donne.

Maria Grazia Cifone è il secondo caso in Italia di donna Preside di Medicina. L’altra è Gabriella Aggazzotti, Preside all’Università di Modena-Reggio Emilia. Nel capoluogo abruzzese si racconta che per Maria Grazia Cifone all’inizio è stata dura, ma, con il tempo, tutto è andato nel verso giusto, grazie all’impegno nel lavoro per ore e ore al giorno, stando appresso ai problemi con l’approccio giusto per poterli risolvere. Capace di forti prese di posizione, Maria Grazia Cifone, nel dicembre 2009, si esprimeva così: “La Facoltà di Medicina, con i suoi oltre 4000 studenti e oltre 500 specializzandi è a rischio di chiusura! A fronte di tante luci che collocano la nostra Facoltà, anche dopo il terremoto, come una fra le più attrattive per i giovani abruzzesi e non, ci sono anche tante ombre, tante difficoltà nei rapporti con il Sistema Sanitario Regionale, rapporti dai quali dipende non solo la qualità della formazione in ambito medico, ma la stessa sopravvivenza della Facoltà di Medicina dell’Aquila. Forse è bene ricordare che il processo di aziendalizzazione, sancito da una legge regionale, dopo essere stato rinviato più volte, avrebbe dovuto vedere la luce entro il 31 dicembre 2009, cioè oggi, è stato bloccato dal decreto sul terremoto, rinviato a data indefinita…..”.

Purtroppo all’Aquila è rinviata a data indefinita anche la cosiddetta ricostruzione pesante del centro storico, non ancora partita e con gli sfollati aquilani dispersi nelle new towns. Pare che il suo motto sia “contare sulle proprie forze”. In un’intervista a Romana Scopano de “il Centro” sul significato della festa dell’8 marzo, affermava infatti: “Sono contraria al concetto di pari opportunità come qualcosa di predefinito. Così come sono contraria alle quote rosa, in politica e in altri campi. Io credo che ognuno possa aspirare a traguardi importanti, in base alle proprie capacità e ai propri desideri. Certo, per noi donne la strada è ancora in salita: i ruoli di prestigio e con potere decisionale ci vengono spesso sbarrati, e non solo per le difficoltà oggettive di natura biologica, ma anche per la mancanza di regole che tengano conto delle differenze. Comunque, un percorso, seppure lento, è stato avviato: siamo riuscite a sgretolare molti ostacoli, anche con l’aiuto degli uomini”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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