Nell’interpellanza si rileva che l’atto di indirizzo per il rinnovo dell’accordo collettivo nazionale dei medici convenzionati prevede una diversa articolazione della continuità dell’assistenza medica territoriale sulle 16 ore (cosiddetto H16), dalle ore 8 a mezzanotte; tale eventuale decisione determinerebbe un carico sul servizio 118 della funzione di assistenza nelle ore notturne, precedentemente coperte dalla cosiddetta guardia medica.
È stato rilevato in un documento tecnico, predisposto da organizzazioni sindacali e inviato, oltre che ad amministrazioni locali e regionali, tra gli altri anche al Ministero della Salute, che alcuni interventi, come i trattamenti sanitari obbligatori ed i trasferimenti per patologie "tempo-dipendenti", quali gli infarti del miocardio, gli ictus, i politraumi e le dispnee gravi, impegnano solitamente per molte ore i medici d’emergenza 118, creando, già adesso, problemi di copertura per le patologie con maggiori rischi e forme più acute.
Si chiede quali iniziative il Ministro della Salute intenda adottare per scongiurare la soppressione del servizio di assistenza di guardia medica 24 ore su 24; come intenda assicurare, in maniera sempre più efficiente, un’organizzazione territoriale del sistema sanitario, con particolare riferimento alle aree insulari, interne e a bassa densità di popolazione come quelle della Sardegna, dove una riduzione dell’attività di guardia medica pregiudicherebbe innanzitutto i diritti alla salute dei cittadini di interi territori; se siano state sentite le Regioni, le associazioni degli enti locali e le organizzazioni sindacali dei medici; se abbia valutato il rischio dello sviluppo di un nuovo mercato speculativo dell’assistenza medica notturna proprio nelle aree territoriali più isolate e svantaggiate.