Donne in Medicina/8: Marialuisa Appetecchia, un bel sorriso per curare la tiroide

La professione medica per passione. Tanto studio, tanta ricerca, ma anche tanta dedizione. Quando si dice che lavorare negli ospedali è una mission. Nel suo studio, nel suo reparto, si respira aria di scienza e coscienza. Marialuisa Appetecchia, dal 2001 Direttore di struttura della U.O. di Endocrinologia dell’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena”, Ifo, Irccs di  a Roma, vive le sue giornate così, sempre in presa diretta con i problemi delle persone malate e con attenzione particolare per il suo reparto, perché le cose girino sempre nel modo giusto. Solo a sentirla parlare e a vederla agire, si capisce che l’impostazione che ha dato alla sua professione di medico è quella che vede la persona malata al centro di tutto, e l’ospedale che ruota attorno.

Il suo curriculum è impressionante, riassumerlo in poche righe è impossibile. Si deduce però che nella sua vita, studio e lavoro l’anno portata ad avere una preparazione e una visione d’insieme non solo della sua specializzazione, ma anche della complessità della professione. Basti pensare che proprio nel mese di marzo di quest’anno è stata chiamata a far parte della commissione Rete Oncologica Regionale del Cancro della Tiroide della Regione Lazio. Laurea, specializzazione e tirocinio alla “Sapienza” a Roma, presso il Policlinico Umberto I°, da giovanissima è risultata vincitrice di Borsa di Studio nel settore di studio delle neoplasie endocrino-dipendenti, presso il Servizio di Endocrinologia dell’Istituto "Regina Elena". E da lì è partita la sua carriera agli Ifo, contrassegnata da sempre maggiori impegni e responsabilità. Ma, in precedenza, ha maturato altre esperienze: medico di famiglia, medico legale, medico trasfusionista presso i centri mobili AVIS, impegnata nella medicina dei servizi presso una Asl romana, passando anche per l’esperienza di consulente in Endocrinologia presso il carcere di Rebibbia.

Tra i tanti incarichi scientifici e di insegnamento, dal 2006 è docente in Patologia neoplastica delle ghiandole endocrine e dei tumori ormono-dipendenti (indirizzo endocrinologia) presso la  I Scuola di Specializzazione di Endocrinologia e Malattie del Ricambio dell’Università “La Sapienza” di Roma, I Facoltà di Medicina e Chirurgia. Nel 2009 è nominata Segretario del Consiglio Direttivo dello Società Italiana di Endocrinologia Regione Lazio.
E’ autrice e coautrice di oltre 60 pubblicazioni in extenso, su riviste nazionali ed internazionali, oltre ad aver partecipato a molti lavori di ricerca. Nel 1999, ha ottenuto il Premio per il miglior poster al Congresso Internazionale Focus On Obesity Today, Pisa, Italia, 4-5 Febbraio 1999. Titolo del Lavoro: Obesità e cancro del colon-retto. Nel 2003 selezione ed inclusione nell’ENDO Research Summaries Book, Philadelphia, USA.

Organizzatrice instancabile di convegni, simposi di approfondimento ed eventi connessi alla professione, è significativo che a marzo del 2008 abbia organizzato presso gli IFO un convegno dal titolo emblematico: “Il genio femminile ovvero il volto femminile della scienza”. Appunto. Come dire che per curare la persona malata occorre tanta scienza, tanta ricerca, tanta professionalità, ma per “prendersi cura” di una persona malata occorrono anche passione e dedizione, e se tutto è fatto con un bel sorriso, questo può aiutare ancora di più. E quanto può aiutare!

Autore: Redazione FNOMCeO

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