Ammissione alle scuole di specializzazione in medicina anno accademico 2013/2014 – Nella interrogazione si rileva che in data 10 novembre 2014, i principali quotidiani nazionali riportavano notizia circa gravissime irregolarità nel corso dei test di accesso alle scuole di specializzazione, i quali accusavano il CINECA di aver confuso le prove da fornire ai candidati d’area medica e area dei servizi clinici, invertendo le domande da inviare ai responsabili d’aula nelle varie sedi d’esame. Dopo una lunga serie di rigetti ad opera del Tar, il Consiglio di Stato, in via giurisdizionale, ha deciso di ammettere, a seguito dell’udienza del 4 giugno 2015, attraverso le ordinanze 2462, 2441, 2464, 2463, 2461 del 5 giugno, sez. VI giurisdizionale, con riserva almeno una decina di studenti, che potrebbero rappresentare il lasciapassare per i molti altri aventi diritto; in data 23 settembre il quotidiano consultabile online “Il Corriere della Sera”, pubblicava un articolo in cui veniva riportata la fondamentale decisione assunta dal Consiglio di Stato il quale, con tre sentenze relative ai ricorsi promossi da circa 2000 giovani medici, parlava di “gravissime irregolarità inerenti i membri della commissione, la fase di approvazione della graduatoria e diversi quesiti errati, tali da determinarne il prossimo annullamento”. Tali decisioni assunte dal tribunale amministrativo sottolineano, ancora una volta, come quantomeno discutibili siano state le scelte ministeriali di provvedere, nonostante le rilevanti evidenze già oggetto dell’interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-01138 svoltasi in data 5 novembre 2014, alla convalida del concorso per le scuole di specializzazione per l’anno accademico 2013/2014. Si chiede quali siano gli orientamenti del Ministro a seguito delle recenti sentenze relative al concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione per l’anno accademico 2013/2014, così come emesse dal Consiglio di Stato, le quali, anticipando un probabile annullamento in sede amministrativa dello stesso, ad avviso dell’interrogante comprometteranno ormai in via irreparabile i diritti degli aspiranti specializzandi, nonché il corretto funzionamento del sistema universitario e sanitario italiano
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