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Suicidi tra gli operatori sanitari: è il momento di agire

 Secondo un articolo pubblicato The Lancet lo scorso settembre, nel Regno Unito il burnout dei medici- caratterizzato da esaurimento emotivo, spersonalizzazione, e un senso di scarsa realizzazione personale – ha raggiunto proporzioni epidemiche.

Le conseguenze sono gravi, non soltanto per i pazienti, che potrebbero essere più esposti ad errori medici probabilmente evitabili, ma anche per la salute psichica degli individui che erogano le cure con aumento degli esaurimenti associati a pensieri suicidi. Il tasso di disordini da suicidio tra gli operatori sanitari in rapporto alla popolazione generale è allarmante ed è una questione che riguarda l’intera professione medica.

Questa crisi non si limita al Regno Unito. Tuttavia, in seguito a un tasso di suicidi di 400 medici all’anno negli Stati Uniti—più del doppio di quello della popolazione generale – la National Academy of Medicine sta collaborando con più di 20 organizzazioni professionali ed educative, incluse associazioni cliniche e di consumatori, organizzazioni sanitarie e organi decisionali, per promuovere il benessere e la resilienza dei medici. La piattaforma collaborativa, che verrà attivata, intende valutare e comprendere le cause soggiacenti all’esaurimento e al suicidio e individuare soluzioni che possano invertire le tendenze attuali. Sono state individuate alcune strategie esistenti che prevedono interventi organizzativi e incentrati sull’individuo che si sono rivelate in grado di ridurre in modo significativo l’esaurimento tra i medici. Sono necessarie però ulteriori ricerche per approfondire queste prime prove raccolte, per stabilire quali siano gli approcci ottimali in base ai contesti, e per verificare i risultati a lungo termine.

La collaborazione rappresenterà un elemento essenziale per affrontare e comprendere meglio i problemi soggiacenti e profondamente radicati nei disagi presenti nell’ambito della professione medica, non soltanto negli Stati Uniti ma a livello globale. Non è ancora il momento di sentirsi soddisfatti o lasciar scivolare la salute del personale medico agli ultimi posti dell’agenda politica, ma di iniziare il 2017 seguendo una linea tracciata dalla National Academy of Medicine: quella di garantire che la salute e la resilienza del personale medico siano le massime priorità in tutti i Paesi.

Autore: Redazione FNOMCeO

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