Consiglio Nazionale: le linee guida per il Bilancio 2011

logo fnomceoUn Consiglio Nazionale pieno di riflessioni e di approfondimenti, quello tenutosi a Roma il 4 dicembre, dopo la due giorni della II Conferenza nazionale della professione medica. Pensieri stimolati dal Presidente Amedeo Bianco e sviluppati dai Presidenti degli Ordini.

Nella sua relazione, Bianco ha ripercorso questi ultimi mesi di attività della Federazione, sottolineando la presenza, la costanza dell’impegno, la qualificata partecipazione alla vita della sanità nel Paese. D’altra parte è stato l’anno delle numerose celebrazioni dei 100 anni degli Ordini dei Medici, a Roma, ma anche in tante sedi ordinistiche nelle province. Una presenza incisiva quella della Federazione, un esempio su tutti la presa di posizione su quelle che Bianco ha definito “le intimidatorie storture della cura Brunetta”.

Ha poi ricordato Bianco come “si è compattato il complesso universo delle rappresentanze sindacali”. Dopo i focus su ECM e COGEAPS, Bianco è passato a parlare delle linee si indirizzo per la stesura del Bilancio di previsione 2011, fornendo anche su questo la dimensione progettuale e le riflessioni sulle azioni sempre più incisive che la Federazione è chiamata a svolgere. La discussione nel merito sul Bilancio e l’approvazione saranno al centro del Consiglio Nazionale che si terrà a Roma il 28 e il 29 gennaio.

Una Federazione forte, con situazione finanziaria solida
Citando Raffaele Iandolo, Tesoriere della Federazione, Bianco ha spiegato che “ai circa 4.579.000 euro di avanzo consolidato 2009, si aggiungerà un avanzo 2010 di circa 1.800.000 euro, portando quello complessivo a circa 6.379.000 euro”. Bianco ha commentato: “Un buon risultato, reso possibile da un’attenzione rigorosa a tutti i capitoli in uscita e che ha prodotto una riduzione omogenea di tutte le spese, senza però incidere su quelle destinate allo svolgimento delle attività istituzionali della FNOMCeO, a interventi anche finanziari a sostegno di iniziative culturali e formative degli Ordini e infine a supporto del miglioramento continuo dei loro standard di efficienza ed efficacia amministrativa”. Una situazione finanziaria solida, dunque, così riassunta da Bianco: “Nella formulazione del bilancio di previsione 2011, fatto salvo il pieno utilizzo delle entrate correnti (9.150.000 euro), sottratto dall’avanzo il fondo di equilibrio di cassa (1.350.000 euro), possiamo contare su circa 5.000.000 di euro”.

Una Federazione forte in grado di centrare a breve termine una serie di obiettivi, dal consolidamento dell’attività istituzionale alla stabilizzazione dell’asset dirigenziale, dal potenziamento del settore Estero al maggiore sostegno agli Ordini provinciali, specialmente a quelli svantaggiati. Bianco ha poi indicato il quinto e ultimo macro obiettivo nell’acquisto della nuova sede: “Ringrazio il Presidente Parodi, i Vice-Presidenti Oliveti e Malagnino, il direttore Volponi per la grande disponibilità dimostrata nei confronti del nostro desiderio di acquistare una parte degli uffici Enpam di via Torino”, un’operazione per la quale c’è la disponibilità finanziaria.

La conciliazione, nuova frontiera nel rapporto medici-pazienti
Bianco stesso ha introdotto il tema della conciliazione, sul quale ha relazionato Gabriele Peperoni. Ci sono due riferimenti legislativi di cui tener conto: il decreto legislativo 4 marzo 2010 n. 28 e il conseguente decreto 180/2010 relativi agli Organismi di Medicazione e all’elenco dei formatori. Peperoni ha spiegato proprio funzioni e meccanismi di tali Organismi, consegnando al Consiglio Nazionale una riflessione su tre ipotesi percorribili: Istituzione di un solo Organismo a livello nazionale, da parte della FNOMCeO, così da garantire la possibilità di svolgere l’attività d mediazione in almeno due Regioni italiane; Istituzione di Organismi a livello regionale, con la collaborazione di tutti gli Ordini provinciali, così da garantire la possibilità di svolgere l’attività di mediazione in almeno due Province della medesima Regione; Sottoscrizione di accordi con altri organismi già esistenti, ai sensi dell’articolo 7, comma 2, lettera C del decreto 180/2010.

Diventa, questo, un altro canale di formazione per coloro che intendono svolgere funzioni di conciliazione. Esperienze in tal senso già si sono prodotte, il tema non è nuovo, ma in questo momento diventa di grande attualità, essendo in crescita fenomeni di contrapposizione tra pazienti che si ritengono danneggiati da singoli medici o da strutture sanitarie e che intraprendono azioni legali o, addirittura passano alle vie di fatto. Combinazione, proprio sabato 4 dicembre, quasi nelle stesse ore in cui in FNOMCeO si affrontava il tema della conciliazione, al San Filippo Neri, i parenti di un giovane morto in anestesia, prima di arrivare in camera operatoria, aggredivano l’équipe medico-chirurgia. Pare che questo paziente, affetto da anemia mediterranea in forma grave, non avesse molte possibilità di sopravvivenza. Ma vai a spiegarlo: i parenti sono passati alle mani, un’aggressione brutale contro i medici. Occorre lavorare sul tema della conciliazione, occorre trovare strumenti per attuarla come prassi corrente? Evidentemente sì. E Peperoni ha parlato proprio di questo, pur non sapendo del San Filippo Neri. La palla adesso è al Consiglio Nazionale perché scelga tra le tre ipotesi e vada avanti su questo aspetto cruciale del rapporto tra medici e pazienti. Nel dibattito, ampio spazio agli interventi, tra cui quello di Salvatore Amato (tra i primissimi a dar vita, nella sua Palermo, a una Camera di Conciliazione) e Giancarlo Pizza, che è tornato sul tema dell’esposto alla magistratura per comprendere chiaramente di chi sono le responsabilità dell’atto medico nell’ambito del progetto See and Treat (nei prossimi giorni pubblicheremo sul Portale l’esposto presentato dall’Ordine dei Medici di Bologna

Autore: Redazione FNOMCeO

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