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Conte: “ECM base di partenza verso un sistema di sviluppo professionale continuo”

Nei prossimi giorni si terrà a Roma il seminario proposto dalla Federazione degli Ordini, “Ruolo e compiti degli Ordini nel nuovo sistema ECM". Abbiamo dialogato con Luigi Conte, presidente OMCeO di Udine, che da anni segue l’evolversi del sistema di formazione nel nostro Paese.

La Federazione propone ai Presidenti di Ordine una giornata di formazione sul sistema ECM: di che si tratta?
Il nuovo sistema ECM in vigore con gennaio 2010 ha portato molte novità operative ed organizzative. Nell’ottica di avere Ordini sempre più interfaccia tra i Professionisti e le Istituzioni sanitarie del nostro paese è doveroso che i Presidenti di Ordine, i Presidenti di Commissione CAO ed i funzionari degli Ordini conoscano queste novità e se ne facciano propositori. Inoltre molte di queste novità interessano gli Ordini stessi: è iniziato l’accreditamento dei provider di formazione ecm, inizialmente per l’attività Formazione a Distanza (FAD) e successivamente per la residenziale e la Formazione sul Campo (FSC). Così sarà completamente abbandonata la fase che faceva ricorso all’utilizzo di referee; è possibile accreditarsi a livello nazionale od a livello regionale; è stato attivato un nuovo meccanismo di attribuzione dei crediti ECM sulla base di criteri di maggiore efficienza ed efficacia formativa; è stato dato il via alla FAD ed alla FSC a pieno regime; è stato creato un comitato di garanzia per il controllo dei conflitti di interesse a tutela dei singoli professionisti e della credibilità del sistema; è stato messo in pista il dossier formativo individuale e di gruppo per la programmazione dei bisogni formativi e la verifica del loro soddisfacimento. I Colleghi Presidenti è giusto che sappiano bene e prima degli altri, per vivere al meglio il nuovo protagonismo a cui siamo chiamati in questo settore.

Con il regolamento attuativo di inizio gennaio si sono definite le condizioni per l’ingresso dell’ECM italiano nella sua fase matura. Possiamo già parlare di primi risultati?
Siamo ancora all’inizio di una ri-partenza, quindi è difficile parlare di risultati. La fase sperimentale durata più del previsto, una partenza in ritardo della nuova fase che ha indotto alcuni squilibri territoriali sicuramente hanno richiesto un maggiore impegno: ma ormai ci siamo e altre realtà europee guardano con attenzione al nostro sistema. Dobbiamo smentire l’idea comune affermatasi nella fase sperimentale che l’ECM fosse un banale creditificio e sfruttare l’idea, ormai affermata tra tutti i professionisti, che è doveroso fare ogni anno qualcosa per la propria formazione continua al fine di garantire un esercizio professionale di sempre maggiore qualità a tutela della salute dei cittadini.

Gli Ordini stanno iniziando ad interpretare il ruolo a loro demandato nella ridefinizione del sistema?
Gli Ordini hanno un ruolo di verifica della qualità , dell’efficienza ed efficacia del sistema, devono monitorare comportanti opportunistici e segnalarli per l’applicazione delle sanzioni previste per i provider dell’interesse dei professionisti. Gli Ordini hanno anche il compito di registrare i crediti e certificarli. E possono essere anche provider in materia di etica, deontologia e legislazione. Per quanto attiene la possibilità per gli Ordini di organizzare eventi tecnico-professionali questa è stata proposta solo per i liberi professionisti ed è in corso di definizione. Molti Ordini si stanno attivando ed hanno sete di sapere…

Quale è attualmente il rapporto tra medici italiani e formazione?
I medici in passato si sono sempre aggiornati liberamente secondo i propri bisogni e le loro preferenze. Oggi la legge prevede un controllo sistematico e "misurato" del livello di conoscenze mantenute ed aggiornate, sulla base del numero di crediti acquisiti annualmente dal professionista con la frequenza di "formazione accreditata".
Partecipare ai programmi di ECM è un dovere degli operatori della Sanità, richiamato anche dal Codice Deontologico, ma è anche – naturalmente – un diritto dei cittadini, che giustamente richiedono operatori attenti, aggiornati e sensibili. Ciò è oggi particolarmente importante ove si pensi che il cittadino è sempre più informato sulle possibilità della medicina di rispondere, oltre che a domande di cura, a domande più complessive di salute. I Medici e gli Odontoiatri Italiani hanno compreso tutto questo e rispondono in modo soddisfacente. Infatti nonostante le difficoltà organizzative e gestionali manifestatesi a livello centrale e periferico determinate dal sovrapporsi spesso incoerente di scelte politiche sui ruoli e compiti degli attori in campo e soprattutto dalla povertà di risorse pubbliche dedicate, il sistema ha comunque ricevuto una spinta formidabile "dal basso" mobilitando, in questi anni, intorno ad una straordinaria mole di eventi prodotti da migliaia di provider, più di 12 milioni di partecipazioni di professionisti.

La Fnom è uno degli interpreti del pensiero secondo cui la Formazione medica non si riduce all’ECM: questa visione sta raccogliendo consensi?
La continua sfida della formazione continua è di far coincidere i bisogni di salute del cittadino con il bisogno del singolo professionista di sentirsi sempre adeguato ad affrontarli.
Una riflessione critica dell’esperienza maturata nel primo quinquennio sperimentale ECM deve anche tener conto di un dato già validato dalla letteratura internazionale, secondo il quale, in ambito sanitario un sistema di formazione permanente fondato prevalentemente sulla sistematica implementazione ed aggiornamento delle conoscenze degli operatori, manifesta una bassa efficacia quando rapportato ad indicatori di qualità di processo e di esito.
Va invece riconosciuto al sistema ECM il grande merito di aver prima sollecitato e poi mantenuta alta l’attenzione del management e dei professionisti sul valore della formazione permanente che, nel tempo davanti a noi deve sempre più essere orientata verso gli strumenti e le finalità dello Sviluppo Continuo Professionale. Questa è la vera grande sfida del futuro: un sistema ECM come base di partenza verso un sistema più maturo ed efficace di SVILUPPO PROFESSIONALE CONTINUO, prezioso strumento di sviluppo della qualità,efficacia e sicurezza dei professionisti, delle organizzazioni e dei servizi resi.

Lei è un acuto osservatore di tutto il sistema di formazione in medicina italiano: ritiene che siamo finalmente alla sua stabilizzazione? Oppure mancano ancora elementi importanti per un sistema affidabile e autorevole?
Penso che abbiamo posto valide, solide e stimolanti fondamenta con il concorso di tutte le Istituzioni, le Regioni, gli Ordini e Collegi, le Associazioni, ma per garantirsi una casa abitabile occorre unitarietà di intenti da parte di tutti gli attori della vicenda senza fughe in avanti, personalismi o cedimenti a spinte commerciali. Il lavoro da fare è ancora lungo ma soprattutto è in continuo divenire,come è giusto che sia, per garantire risposte efficienti ed in linea con i tempi.

Autore: Redazione FNOMCeO

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