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Quando la Sanità fa notizia: migrazione sanitaria, Bianco su Doctor33

Entrerà in vigore il 25 ottobre prossimo la Direttiva europea 24/2011 sull’assistenza sanitaria transfrontaliera, che permetterà ai pazienti assicurati di scegliere liberamente dove farsi curare all’interno dell’Ue.
E, per fare il punto della situazione, Doctor33 ha sentito il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco. Che – nell’articolo che riportiamo integralmente di seguito – parla anche di migrazione dei pazienti all’interno del nostro paese, da una regione all’altra, alla ricerca dei centri di eccellenza. È questo infatti, ad oggi, il fenomeno più rilevante, soprattutto in termini economici: sono circa 850mila i pazienti che, nel 2011, si sono fatti curare fuori dalla propria Regione, muovendo un “giro” di 3,7 miliardi di euro.

Migrazione sanitaria, Bianco: rischio ma anche occasione

Rischio e opportunità. È duplice la valenza rappresentata dalla migrazione sanitaria nella valutazione del presidente di Fnomceo Amedeo Bianco. Una migrazione che riguarda il territorio italiano, ma, dal 25 ottobre per effetto di una direttiva europea, si allarga ai paesi aderenti all’Uni one. «Il fenomeno in Italia è significativo» spiega Bianco «visto che una percentuale oscillante tra l’8 e il 10% dei pazienti decide di cambiare Regione. Un indicatore evidente del differenziale di offerta di servizi esistente nel Paese. Un dato non necessariamente preoccupante» continua «per regioni come Lombardia, Emilia Romagna, Toscana o Veneto il dato è positivo visto che "attirano" pazienti. Le cose cambiano nella prospettiva delle Regioni i cui pazienti si spostano, che vedono sparire i finanziamenti sui loro territori». Di recente ha fatto discutere il caso della Campania che per decreto ha posto un freno agli interventi fuori Regione, solo per alcuni "a elevato rischio in appropriatezza". Ora il fenomeno è destinato ad allargarsi all’Europa, in virtù della nuova direttiva. «Da ottobre» sottolinea il presidente Fnomceo «sarà possibile andare dalla Calabria alla Germania per un intervento. Un rischio ma anche un’opportunità visto che i poli di eccellenza nazionali possono diventarlo a livello europeo». Lo stesso ministro Lorenzin sull’argomento ha precisato come possa essere l’occasione «per metterci in mostra e far conoscere le nostre eccellenze». La direttiva definisce che i costi debbano essere quelli del Paese d’origine «un’opportunità» secondo Bianco «per portare risorse nel nostro Paese e per attivare un sano meccanismo di competizione». La macchina organizzativa è al lavoro perché alcune pratiche devono essere pronte per il 24 Agosto. «In Parlamento (Bianco è anche senatore del Pd n.d.r)  abbiamo votato la delega Governo per adeguare alla mobilità europea». La macchina organizzativa è partita.

Marco Malagutti

Autore: Redazione FNOMCeO

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