I benefici dell’attività fisica

Dalle cause di mortalità correlate alla sedentarietà all’impatto economico, dai progressi compiuti dagli atleti in preparazione delle Olimpiadi alle politiche di promozione di stili di vita attivi: i paper inclusi nell’ultima raccolta a tema del Lancet analizzano diversi aspetti dell’attività fisica, enfatizzando i rischi che derivano dalle abitudini sedentarie così come i benefici del movimento.

La serie, intitolata "Physical Activity 2016: Progress and Challenges", è presentata in italiano sul portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità Epicentro e si sviluppa intorno alle tre argomentazioni principali: economia, azioni politiche, esempi positivi.

Sul fronte finanziario, si rileva che "la sedentarietà costa oltre 67 miliardi di dollari l’anno in cure sanitarie e perdita di produttività, con impatti diversi a seconda degli Stati: nei Paesi ad alto reddito, l’inattività fisica è responsabile dell’80,8% dei costi sanitari e del 60,4% dei costi indiretti (come la perdita di produttività); nelle nazioni a basso e medio reddito è invece stato registrato il 75% del carico globale di malattia (global burden of disease) associato alla sedentarietà".

Per quanto concerne gli interventi politici, viene ribadita la necessità di ulteriori iniziative, così come per ciò che concerne "la collaborazione di vari settori della vita quotidiana come le scuole, l’urbanistica, i trasporti e le attività sportive e ricreative", che può essere decisiva per la diffusione di stili di vita sani e attivi.

La presentazione completa dei paper, a cura di Epicentro, si può leggere qui, mentre gli articoli in full text della serie, in lingua originale, si trovano qui

Autore: Redazione FNOMCeO

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