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AmbientaMente 2: il report del meeting di Isernia

Per due giorni Isernia, città dove si presume sia nato Celestino V, è stata al centro dell’Europa per il secondo Meeting Internazionale di Bioetica della Biosfera dal titolo "AmbientaMente 2".

L’evento promosso dall’Istituto Italiano di Bioetica-Campania con il patrocinio di CIRB, FNOMCeO, UEMS, UNESCO ha messo in campo più saperi e competenze, realizzando una riflessione su una “bioetica come scienza della complessità” elaborando, in chiusura di convegno, una dichiarazione sul vegetarianismo che, come la di Dichiarazione di Larnaca dello scorso anno, sarà successivamente presentata con il contributo della FNOMCeO.

Il Vegetarianismo non è diventato una prassi diffusa nella popolazione anche se personaggi come Umberto Veronesi, hanno sostenuto lo hanno sostenuto come scelta etico-filosofica, e rispetto per la vita in tutte le sue forme, specialmente quando essa non possa far valere le proprie ragioni.

Il convegno si è strutturato in tre tavole rotonde per un approfondimento multidisciplinare, affrontando il tema del Vegetarianismo dal punto di vista della Bioetica, della Biosfera ed inquadrando il Vegetarianismo stesso tra mito, rito e scienza.

E’ Pasquale Giustiniani, titolare della Cattedra di Bioetica nella Facoltà di Giurisprudenza della Seconda Università di Napoli a chiarirci il concetto di biosfera. “C’è la necessità di proteggere le generazioni future, compreso il loro patrimonio genetico, così come, pure, la necessità di tutelare l’ambiente, la biosfera e della biodiversità, nell’orizzonte del “bioterritorio”. Oggi si parla non di terra ed essere umano, bensì di biosfera, ovvero di sfera dei viventi (piante, animali, esseri umani in uno scambio di risorse ed energie col pianeta)”.

Presente tutto il board Uems, l’Unione europea di Medici Specialisti fondata nel 1958: Edwin Borman (segretario generale), Giorgio Berchicci (tesoriere), Zlatko Fras (past president and liasion officier) e il presidente Romuald Krajewski che in AmbientaMente 1 aveva affrontato il tema “Etica e scienze medico-ambientali, il futuro della Terra nelle nostre mani”.

Numerosi gli inteventi del convegno. Donato Matassino ha ricordato come ogni ‘regime alimentare’ sia legato ad eventi culturali e al valore ‘salutistico’ (nutraceutico) di un alimento. Matassino, citando Ippocrate "Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo", ha sostenuto come non sia possibile utilizzare un’alimentazione basata su un ‘regime’ unico per tutta la vita. Il cibo deve apportare quelle ‘biomolecole nutrizionali’ che possono soddisfare, esigenze temporalmente e spazialmente diversificate in base all’età della persona e allo status fisiologico.

Lorenzo Chieffi direttore del CIRB ha parlato di Scelte alimentari e diritti della persona. Maggiore attenzione dovrebbe essere posto all’ ecosistema con la diffusione di abitudini alimentari rispettose delle risorse ambientali, della biodiversità e dal benessere animale.

Giovanni Aliotta ha parlato di "Biodiversità e agri-cultura: aspetti etici e scientifici". Ha detto “ La conoscenza sistematica del patrimonio naturale di un Paese è una condizione fondamentale per il suo sviluppo sostenibile, in particolare quello agro-alimentare. Pertanto, è necessario chiedersi: come vivere in un’era, a crescita esponenziale, con risorse limitate?
La biodiversità deve essere trattata come una risorsa globale, deve essere classificata, usata e soprattutto conservata. Siamo in una fase senza precedenti per l’esplosione demografica che sta degradando rapidamente l’ambiente; e per la perdita di molta biodiversità causata dalla distruzione ambientale. L’uomo dipende, per il 90 % del fabbisogno alimentare, solo da poche specie vegetali, la cui diversità genetica sta subendo un forte declino. Inoltre le specie che forniscono legni pregiati e sostanze medicinali sono prelevate dagli ambienti naturali a un ritmo non sostenibile.

Alessandro Nardone dell’Università della Tuscia, ha parlato dei "Cambiamenti climatici: quali effetti su produzione e consumo di proteine animali?" “ Controverse sono le cause dei cambiamenti climatici (CC) ma il riscaldamento globale è ormai accertato e accettato. Anche se questi effetti non saranno negativi a tutte le latitudini del Pianeta, si prevede tuttavia un rilevante aumento della temperatura (da 1,1 a 6,4°C,) e siccità. L’elevata vulnerabilità dei sistemi pascolivi agli eventi climatici estremi potrà limitare le risorse alimentari delle popolazioni nelle aree svantaggiate, dove non è possibile la coltivazione di vegetali (cereali) per il consumo diretto umano.

Gli effetti dei CC sulle prestazioni degli animali sono rilevanti sia per l’azione diretta sia per quella indiretta. Si avranno effetti indiretti con la compromissione della produzione di foraggio e di vegetali in genere, e diretti con un’alterazione delle funzioni biologiche e fisiologiche degli animali. Sarà strategico ottimizzare la produttività delle colture foraggere (la gestione dell’acqua e del suolo), e migliorare la capacità degli animali di far fronte allo stress da caldo attraverso l’adattamento degli ambienti di allevamento e le tecniche gestionali. La diffusione della cultura di una corretta alimentazione, che faccia uso di diete rispondenti ai bisogni delle categorie di consumatori, senza escludere un giusto edonismo, contribuirà alla evoluzione di sistemi zootecnici meglio rispondenti agli equilibri ambientali.”

Raffaele Iandolo, tesoriere FNOMCeO, nella relazione “ Vegetarianismo e apparato odontostomatologico “ ha mostrato come siano ancora pochi e non definitivi gli studi che valutano l’influenza della dieta vegetariana sulla presenza di cavità erosive ed abrasive nei tessuti duri del dente e sulle condizioni parodontali. Ha concluso Iandolo ricordando, come sia ormai dimostrato, che un sano stile di vita migliori la salute orale.

Merita particolare attenzione l’intervento di Zlatko Fras "L’alimentazione umana e danni cardio-vascolari" dove ha mostrato come le malattie del benessere siano responsabili del 40% della mortalità e come l’Italia sia fra i paesi dove meno si pratica attività fisica, e dove le ragazze praticano mediamente la metà dell’attività fisica dei ragazzi.

Autore: Redazione FNOMCeO

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