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Conclusione CN: tra conciliazione e “Osservatorio-Qualità nei piani di rientro”

Si è concluso il Consiglio Nazionale FNOMCeO. Dopo la giornata dell’approvazione del bilancio preventivo (ma non dobbiamo dimenticare l’intenso lavoro di Commissioni svolto nella mattinata di venerdì; tra le altre: Esteri, Pubblicità, Ambiente e salute, Comunicazione), nella mattinata di sabato è stato il segretario nazionale, Gabriele Peperoni a illustrare lo stato d’avanzamento della riflessione e dei dialoghi sul tema della conciliazione delle controversie civili (decreto 180/2010). In particolare Peperoni ha ricordato l’incontro avvenuto con il Consiglio nazionale forense, nella figure del presidente Alpa, a conclusione del quale le due professioni hanno deciso di sviluppare un “protocollo d’intesa”, con la contemporanea esplorazione dell’opportunità di istituire una serie di corsi di formazione per “mediatori”.

Il dibattito successivo ha visto l’intervento di Alessandro Innocenti (Sondrio) che ha ricordato l’importanza di rispondere alla domanda “chi è il conciliatore?”, per liberare il dibattito da incomprensioni o inutili “allargamenti”, intervento ripreso con forza da numerosi colleghi, tra cui Pizza (Bologna), Conte (Udine), Zumiani (Trento), Conti (Perugia).

Nella prosecuzione dei lavori ampia e approfondita è stata la disamina da parte di Marinoni (Bergamo) sul tema delle certificazioni on line, in particolare sul tema della distribuzione dei PIN ai medici interessati all’attivazione del servizio, mentre Emanuele Vinci (Brindisi) ha sviluppato una proposta rivolta al tema dell’ambiente, con l’introduzione del tema della “valutazione del rischio per la salute”, sistema di indici che in numerosi paesi europei sta soppiantando la valutazione di impatto ambientale.

Entrando in un recente e drammatico caso, Antonio Panti (Firenze) ha relazionato sulla sentenza che ha condannato una pediatra toscana per il decesso di una giovanissima paziente. Le motivazioni della sentenza non sono ancora state pubblicate, ma ovviamente l’OMCeO di Firenze ha già fatto i passi necessari ed obbligati (“ho aperto procedimento disciplinare nell’attesa delle risultanze dell’azione penale”); Panti ha comunque espresso una forte preoccupazione per una sentenza che condanna una pediatra per l’azione del suo sostituto (nella sentenza si condanna in solido i 2 colpevoli e i corrispondenti responsabili civili, la pediatra titolare per la sostituta e l’azienda per il medico di guardia) è stata chiara, anche per i riflessi che questa sentenza potrebbe avere sul sistema assicurativo.

Al termine della mattinata, mentre Falcinelli (Ravenna) ha ricordato la necessità che la Federazione si impegni a rappresentare le difficoltà odierne della professione nel paese, il presidente dell’OMCeO di Crotone, Enrico Ciliberto, ha riportato l’attenzione sulle “grandi questioni”: “ricordiamoci che è anche nostra responsabilità esprimere pareri e vigilanza sui piani di rientro”. Quest’ultimo intervento è stato fortemente ripreso da Amedeo Bianco che ha poi lanciato in conclusione dei lavori l’idea di costruire un apposito osservatorio sui piani di rientro regionali: “Tra i tanti aspetti dei piani di rientro che vengono monitorizzati – quello economico, organizzativo, gestionale – a volte manca un’attenzione particolare alla qualità delle cure. Sarebbe quindi opportuno che nascesse anche un grande osservatorio – di cui noi potremmo essere promotori e protagonisti – che ponga attenzione verso le ricadute post-piani sul piano professionale e sul piano della qualità dei servizi, che sono temi delicati perché la qualità e l’efficacia sono argomenti sui quali i professionisti sono in prima linea. La Federazione farà quindi nei prossimi tempi lo sforzo di capire come l’andamento dei fenomeni di rientro debba conciliarsi con una buona gestione dell’equità dei servizi. Diventeremo i testimonial di questa qualità e di questa equità dei servizi resi ai cittadini”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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