Report: il secondo infarto raddoppia la mortalità

Report n. 107/2010    

IL SECONDO INFARTO RADDOPPIA MORTALITA’

Per chi, dopo essere sopravvissuto al primo, viene colpito da un secondo infarto, il tasso di mortalità raddoppia. Lo rivela l’Anmco, l’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, che assieme alla Fondazione "Per il tuo cuore" e con il supporto di AstraZeneca, lancerà dal 20 dicembre la campagna "Il valore della Vita", per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e sui rischi del dopo infarto.

Ogni anno, in Italia, oltre 150mila persone vengono colpite da un infarto: di queste si stima che circa 25mila muoiano prima di arrivare in ospedale, mentre ci sono 130mila ricoveri, di cui 50mila per secondo infarto. E se il tasso di mortalità per chi è al primo attacco e viene ricoverato in un’unità di terapia intensiva coronarica è pari al 3%, fra le più basse d’Europa, per chi è al secondo questo raddoppia, entro un mese dal ricovero, al 6,5% e, entro un anno, triplica al 10%. Dei 50mila casi annui, infatti, 1.500 non superano il ricovero, 3.200 muoiono entro il primo mese e ben 5mila non riescono a sopravvivere oltre un anno. Numeri impressionanti, soprattutto se si pensa che ogni anno si potrebbero evitare 5mila vittime grazie a cure adeguate e costanti, al rispetto di stili di vita salutare e a una corretta riabilitazione cardiovascolare.

Il primo evento è il campanello d’allarme, che indica che il cuore non è più in perfetta salute e richiede cure, precauzioni, attenzioni. Il secondo infarto è dunque un evento evitabile e il rispetto di stili di vita salva cuore e dei consigli del medico restano prioritari. Cosa bisogna fare, dunque? Attraverso terapie farmacologiche adeguate e costanti potremmo dimezzare il pericolo di un secondo infarto e la conseguente mortalità. Purtroppo un anno dopo l’infarto solo 1 paziente su 2 segue cure appropriate. E le donne e i pazienti con meno di 60 anni sono le categorie con il più elevato tasso di abbandono delle cure perchè ne sottovalutano l’importanza e si considerano, a torto, meno a rischio degli altri.

Per di più, pochi cambiano lo stile di vita: meno della metà corregge le proprie abitudini alimentari, appena 1 su 10 abbandona la sigaretta, il 70% non fa esercizio fisico. Un altro punto cruciale è poi la riabilitazione: in Italia esistono 190 strutture riabilitative per circa 3mila posti letto, che però sono concentrati soprattutto al Nord e vengono frequentate, approssimativamente, da 40mila persone l’anno, ovvero appena un terzo di quelle colpite da infarto.

C’è dunque bisogno di un cambiamento culturale ed è in quest’ottica che arriva la campagna di Anmco, "Per il tuo cuore" e AstraZeneca che, oltre ad uno spot che andrà in onda sulle principali Tv, prevede anche due iniziative speciali: un progetto indirizzato alle scuole, denominato "Art for Heart School", che si propone di stimolare una call to action per coinvolgere i più giovani, affinchè si trasformino in "ambasciatori" della prevenzione e dell’adozione di stili di vita corretti nei confronti della famiglia, e una mostra fotografica che si terrà a Milano e Roma in concomitanza con la "Settimana per il tuo cuore" dal 12 al 20 febbraio 2011.

Roma, 12/11/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.