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Medicina narrativa: una nuova commissione FNOMCeO

Il Coordinatore Dott. Toti Amato-Presidente dell’OMCeO di Palermo, spiega l’importanza di un percorso che dall’educazione terapeutica, attraverso l’aderenza, approdi al più chiaro concetto di appropriatezza, di cui si discuterà l’8-9 Aprile a Matera in un importante convegno nazionale promosso da FNOMCeO e OMCeO di Matera in collaborazione con Slow Medicine.

Quale l’obiettivo di questa commissione che lavorerà su un tema affascinante ma oggi ancora molto impreciso e dai contorni spesso ambigui? Il primo obiettivo è senza dubbio osservare il territorio, monitorare le diverse esperienze che in Italia vengono etichettate sotto la definizione di "medicina narrativa"; in altre parole provare a fare una mappatura delle realtà nazionali per capire, insieme, se è possibile istituire dei percorsi comuni e delle linee condivise.


La medicina narrativa in Italia oggi soffre di un ritardo, sia sul pianto culturale, sia sul piano operativo: c’è ancora poca conoscenza ma soprattutto poco coordinamento di esperienze che, come singole identità territoriali, fanno fatica a "fare sistema", a spostare gli orizzonti culturali. Filosofia, antropologia, bioetica, linguistica, sono solo alcuni dei settori che si affacciano sulla narrazione e non c’è dubbio che di medicina narrativa se ne parli molto. Con quali risultati sul piano pratico? Cosa rimane poi di una "teoria" che sembra non agganciare la Professione in modo profondo?
Rita Charon, pionera del metodo narrativo e punto di riferimento per la ricerca del settore, ad esempio parla nei suoi scritti di "cartella parallela" cioè una sorta di diario personale in cui il medico annota la narrazione della relazione terapeutica, non solo in una prospettiva anamnestica, ma come una "lente" dell’atto medico: schegge di narrazione che raccontanto quel rapporto, in quel momento e con parole dedicate e appropriate. Ma in che modo è possibile applicare questo metodo, che molti considerano una competenza strumentale, alla pratica medica? E che ricadute si possono ipotizzare sul piano dell’atto medico, nella relazione, nella gestione della comunicazione e del conflitto?

Su questi temi  intende interrogarsi la commissione FNOMCeO firmando con la sua presenza un "patto di modernità" per la medicina del futuro.  

Autore: Redazione FNOMCeO

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