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Matera, 8-9 aprile: Scelte sagge in medicina

Organizzato da FNOMCeO e OMCeO di Matera in collaborazione con Slow Medicine, il convegno “Scelte sagge in medicina” (Matera, 8-9 aprile) dedica al tema dell’appropriatezza un approfondimento di ampio respiro, dando spazio a un’articolata serie di interventi che, oltre a rinnovare l’attenzione sull’importanza delle “buone pratiche”, si propone di indagarne i molteplici aspetti, sviscerarne la complessità, nonché aprire un dibattito di cui siano parte attiva sia medici che cittadini.

«L’OMCEO di Matera ha sentito la necessità di organizzare questo convegno – spiega il Dr. Vito Gaudiano, Vice Presidente dell’OMCeO di Matera e responsabile scientifico del convegno – perché ritiene sia importante svolgere la professione del medico con autonomia e responsabilità, ma avendo come unico riferimento la relazione di cura con il paziente, relazione che oggi registra una crisi crescente dovuta soprattutto alla sostituzione del paradigma della malattia con quello della salute. Altra importante motivazione del convegno è il coinvolgimento dei cittadini per creare iniziative su base comunitaria che coinvolgano amministratori locali, provider e pazienti per realizzare iniziative mirate a migliorare la qualità delle cure e a contenere i costi».

Oltre a essere potenzialmente dannosa e a esporre il cittadino a rischi inutili, la diffusione di pratiche inefficaci o inappropriate, alimentata anche da un un flusso di informazioni non sempre accurato da parte dei media, costituisce infatti uno spreco di risorse che sottrae ad altri, nell’ambito di un sistema universalistico pubblico, il diritto a ricevere le cure necessarie.
In questo quadro di criticità, gli obiettivi del convegno sono molteplici.

«Innanzitutto – spiega il Dott. Gaudiano – porre l’attenzione dei medici, ma anche dei cittadini, sul rischio di praticare e subire sovradiagnosi e sovratrattamento derivanti da inappropriatezza clinica e dalla perdita della relazione di cura con il paziente. Altra importante finalità è orientare la comunicazione sanitaria verso una forma partecipativa del cittadino. Infine, affrontare il problema dell’inappropriatezza prescrittiva derivante dalla medicina difensiva, che riguarda il 58% dei medici con un impatto economico sulla spesa sanitaria di circa il 10%, tenendo conto che il 30% della spesa sanitaria è determinato da prestazioni ed esami inutili che non portano alcun beneficio ai pazienti».

Come evidenziato dal progetto nazionale di Slow Medicine Fare di più non significa fare meglio, a cui il convegno è collegato, occorre riformulare l’approccio alla cura ponendo al centro della pratica clinica una medicina “sobria rispettosa e giusta”, cioè capace di rispettare il paziente in quanto persona nel suo complesso, con i suoi valori e le sue preferenze. Perché l’appropriatezza di una prescrizione, sia essa diagnostica o terapeutica, non ha mai valore assoluto: va riferita alle specifiche condizioni del singolo caso e alla sua specifica complessità.

L’individuazione, insieme alle Società Scientifiche, di pratiche cliniche inutili ed inefficaci costituisce un esempio concreto di come, in alleanza con le associazione dei cittadini, si possa invertire il senso di marcia: arginare il fenomeno della medicina difensiva e restituire alla relazione di cura l’equilibrio di una pratica fondata su qualità degli interventi, consapevolezza, reciproca fiducia.
«Per tutti questi motivi – conclude Gaudiano – il convegno è rivolto a tutti i medici e odontoiatri e ai cittadini: perché la relazione di cura supera ogni individualismo e abbraccia tutte le specialità».

Autore: Redazione FNOMCeO

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