Interrogazione – Abusivismo della professione medica– Nella interrogazione si rileva che l’abusivismo della professione medica rappresenta un fenomeno in crescita che desta un significativo allarme sociale; a differenza, infatti, di quanto avviene per altre professioni, l’illecito esercizio di una prestazione medica si riflette direttamente, mettendola gravemente a rischio, sulla salute dei cittadini: secondo quanto riportato da recenti segnalazioni della SOI (Società oftalmologica italiana) il fenomeno dell’abusivismo della professione del medico oculista da parte di titolari di negozi di ottica sta assumendo proporzioni di notevole entità; la Corte di cassazione sezione penale, con sentenza n. 8885 del 3 marzo 2016 ha confermato che: “ciò che rileva ai fini dell’accertamento del reato di esercizio abusivo della professione medica (…) è la natura dell’attività svolta. Ciò che caratterizza l’attività medica, per la quale è necessaria una specifica laurea e una altrettanto specifica abilitazione, è la “diagnosi”, cioè l’individuazione di un’alterazione organica o di un disturbo funzionale, la “profilassi”, ossia la prevenzione della malattia, e la “cura””. La legge non consente quindi di ritenere lecito l’esercizio di un’attività corrispondente a quella medica da parte di chi non ha le competenze tecnico-scientifiche formalmente asseverate a seguito del conseguimento dell’abilitazione. Si chiede quali iniziative di competenza intenda adottare affinché la normativa vigente venga rispettata e quali ulteriori iniziative intenda portare avanti per rendere più severa la normativa e tentare di arginare il fenomeno
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