La Maddalena/2: le conclusioni di Amedeo Bianco

La Carta etica per il medico militare si farà. Di fatto è pronta, tuttavia ci si arriverà attraverso un percorso comune tra i vertici della sanità militare e la FNOMCeO. Il Presidente della Federazione Amedeo Bianco, nel trarre le conclusioni dei due giorni di convegno a La Maddalena, ha lanciato la proposta di “costituire, insieme, un collegio che, in modo sistematico e continuo, affronti lo sviluppo del Codice etico civile e militare”. Bianco ha poi sostenuto la necessità della formazione continua anche per i medici militari.

La professione medica conosce oggi diversi snodi: “Una cosa è certa – ha detto Bianco – la nostra professione non si può esercitare senza un forte senso civile. Noi non siamo più una corporazione, siamo straordinari cittadini perché straordinarie sono le nostre responsabilità. D’altra parte la Cassazione ha affermato che il medico non deve rispondere ad alcuna regola se non a quella di garantire il bene ai cittadini”. Bianco ha poi aggiunto: “Oggi questa professione ha bisogno di rafforzare autonomia e responsabilità. Costruire una Carta vuol dire costruzione delle idee: pensate che alla base del moderno codice deontologico c’è la Carta di Norimberga. Devo condividere con voi un altro pensiero: la guerra non è lo strumento ordinario per risolvere alcune questioni, ma la guerra è invece sofferenza per i popoli, per i più deboli”.

Come registrato da più di un partecipante ai lavori, il rapporto tra sanità militare e sanità civile è di grande complessità, ma il dialogo – ora – è avviato. I risultati verranno, come hanno sottolineato in modi differenti i Presidenti degli Ordini della Sardegna Agostino Sussarellu (Sassari), Luigi Arru (Nuoro) e Raimondo Ibba (Cagliari). E, ovviamente, non è casuale che un convegno così si sia tenuto alla Maddalena, da sempre sede di insediamenti militari, offrendo nuova vita a e terre che già negli anni scorsi dovevano vivere la vetrina del G8. Tutto all’insegna dei 150 anni dell’Unità d’Italia e con un ricordo vivo di Giuseppe Garibaldi che riposa a Caprera, di fronte alla Maddalena.

Autore: Redazione FNOMCeO

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