La libera circolazione dei pazienti nell’Unione europea è ormai realtà, così come quella dei professionisti sanitari, previo riconoscimento dei titoli. Ma tali titoli corrispondono realmente a conoscenze e competenze uniformi tra i vari paesi? In altre parole, può il paziente scegliere, in piena sicurezza, dove e da chi farsi curare?
Per garantire al cittadino una qualità delle cure omogenea, con uno specialista “targato Europa”, la FNOMCeO chiama a raccolta a Udine, il 9 e 10 settembre, i colleghi degli Ordini e delle Associazioni europee nel Workshop internazionale “Per uno specialista europeo accreditato”.
“Gli skills tecnici e professionali acquisiti nel corso della formazione specialistica non sono omogenei, né dal punto di vista qualitativo né da quello quantitativo – spiega Luigi Conte, presidente dell’Ordine dei Medici di Udine – E questo fermo restando il diritto a veder riconosciuto il proprio titolo in ciascuno dei paesi membri dell’Ue”.
Di tali incongruenze si discute da tempo, tanto che sono state tenute in conto anche nel progettare la riforma del percorso di studi in Medicina, recentemente annunciata dai ministri Fazio e Gelmini. E proprio per definire standard formativi condivisi, la FNOMCeO incontra tutti gli Ordini dei Medici europei, riuniti nella Ceom, tutti i medici di medicina generale – rappresentati dalla Uemo – e tutti gli specialisti, organizzati nella Uems. Insieme, presenteranno le loro istanze e i loro progetti in un Documento finale.
Molti e di rilievo i partecipanti: oltre al presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, al vicepresidente Maurizio Benato, e al presidente ospite Luigi Conte, saranno presenti Nicolino D’Autilia, recentemente eletto vicepresidente della Ceom, Egle Parisi, direttore dell’Ufficio Riconoscimento Titoli del Ministero della Salute, Andrea Lenzi, presidente del Consiglio Universitario Nazionale.
A loro, nei prossimi giorni, l’Ufficio Stampa rivolgerà alcune domande.
Autore: Redazione FNOMCeO
