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Per una buona salute, ripartiamo dalla lingua italiana: intervista a Michele Mirabella

Grande attesa, al convegno “Autonomia professionale, libertà responsabile nell’interesse della salute dei cittadini o medicina amministrata nell’interesse degli obiettivi aziendali”, che si svolgerà sabato 30 settembre all’Hotel Hilton di Giardini Naxos (ME), per la relazione su “L’influenza dei media nell’informazione sanitaria”. A tenerla, Michele Mirabella, detto “il Professore della  TV” per i suoi trascorsi di docente universitario, vero “mostro sacro” della televisione italiana, con una specializzazione nella Sanità. Dal 1996, infatti, è autore e conduttore di Elisir, la trasmissione di Raitre che ha sdoganato la medicina rendendola comprensibile a tutti e che continua con successo anche in questa stagione televisiva sotto il nome di “Tutta Salute” (dal lunedì al venerdì alle 11, sempre sulla Terza Rete Rai).  

Ma ancora molteplici sono gli interessi dell’eclettico Mirabella, che è o è stato anche regista, autore e attore di teatro, radio, cinema e televisione, docente, saggista,  giornalista e apprezzatissimo regista di opera lirica: ha inscenato, tra le altre opere,  “Traviata”, “Tosca”, “Butterfly”, “Histoire du soldat”, “La marescialla d’Ancre”, “L’Elisir d’amore”, “Il Barbiere di Siviglia“, “Don Pasquale”, “Manon Lescaut”, “Lucia di Lammermoor”, “Il tabarro”, “Cavalleria rusticana”, “Zanetto”, “Rigoletto”, “L’Italiana in Algeri”, “Il Pipistrello” e opere di Strawinsky, De Falla, Traetta, Piccinni, Duni, Nini, Philidor.  Laureato in Lettere e Filosofia, ha ottenuto la Laurea in Farmacia ad honorem.

L’Ufficio Stampa FNOMCeO ebbe l’onore di intervistare il professor Mirabella ai tempi della testata multimediale Media-l’ufficio stampa on line, per la rubrica “Le grandi firme”.

Ora, a cinque anni di distanza, torna a intervistarlo, in vista dell’evento che, a Giardini Naxos, vedrà riunite tutte le componenti della Fnomceo, quella medica e quella odontoiatrica.

Professor Mirabella, in uno dei suoi ultimi libri, “Cantami o mouse”, lei affida la cronaca dei tempi moderni a personaggi storici. Facciamo allora un gioco: cosa direbbero, oggi, Esculapio o Ippocrate, se fossero ospiti di Elisir?

Probabilmente, nel caso di Ippocrate, più che un ospite avremmo in studio un coro di ospiti: secondo una accreditata congettura, la geniale icona della medicina che va sotto il nome di Ippocrate sembrerebbe rappresentare un gruppo di allievi della Scuola Pitagorica. Immaginando di poter invitare tutti questi pensatori in uno spazio così angusto, il messaggio che lancerebbero sarebbe comunque un elogio della prudenza, del non lasciarsi infervorare dai facili entusiasmi per le nuove scoperte.

Lo stesso se potessimo invitare Esculapio, o Galeno: la quieta rassegnazione degli antichi medici andrebbe oggi recuperata. Non esultavano, non si deprimevano, si misuravano volta per volta con la fatica di ragionare. Ancora ai nostri tempi, i medici che ragionano sono sereni, hanno lo stesso sguardo di bonaria letizia e di accorata comprensione che immaginiamo dipinto sui volti di questi loro antesignani.

A proposito di Elisir, come è nata l’idea di parlare di salute in prima serata?

In realtà non fu una mia idea: nacque da Lucia Restivo – bravissima dirigente Rai di origini siciliane – e dalla indimenticata Patrizia Belli, che ne fu la regista.  A me fu affidato il compito di studiarne il format. Non pensavo che l’avrei condotto in prima persona: mi convinsero i dirigenti, e io accettai pensando che la fatica dovesse risolversi in tredici puntate. Era il 1996: la trasmissione va in onda ancora oggi, anche se sono cambiati il nome (ora si chiama “Tutta salute”) e la fascia oraria, e con lo stesso conduttore.

E poi la Salute divenne la star… ci raccontano molti medici di famiglia che al lunedì, dopo aver visto Elisir, i pazienti affollavano i loro studi chiedendo informazioni su sintomi e nuove terapie …

La salute in TV resta ancora una star, anche se il suo primato è insidiato dalle trasmissioni sul cibo. E non sempre, purtroppo, le trasmissioni che parlano di cibo sono anche trasmissioni che fanno bene alla salute.

Lei, per formazione e inclinazione, è cultore del linguaggio. La Fnomceo, anche con il suo nuovo Portale contro le fake news in Medicina, sta cercando sempre più di trovare un nuovo lessico, in grado di mediare il rigore della scienza con la comprensibilità per il pubblico. Può prestarci la sua Lanterna di Diogene per cercare questo linguaggio comune, se non rivelarci il segreto della Pietra Filosofale che trasformi i tecnicismi medico-scientifici in parole e informazioni che diventino patrimonio di  tutti?

Lei mi parla di fake news… Io per prima cosa vi consiglierei di non civettare con quello che chiamo l’informatese: il nuovo lessico deve essere rispettoso della lingua italiana, è insopportabile questo intercalare di parole prese in prestito dall’inglese. Il linguaggio medico trae origine dai classici greci e latini, poi diventa italiano, acquista termini dalla pratica clinica. Le parole le abbiamo, perché vogliamo imbastardire la lingua italiana e snaturarla nell’”informatese”? L’inglese, è vero, è il nuovo linguaggio planetario, va studiato e parlato, ma ognuno deve conservare la propria lingua e le proprie radici. E noi abbiamo la fortuna di avere un lessico così ricco, così pieno di sfumature e anche, mi lasci dire, così bello: è da lì che dobbiamo ripartire. 


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Autore: Redazione FNOMCeO

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