Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della FIMEUC
(Federazione Italiana medici Emergenza-Urgenza e delle catastrofi) in
merito alla proposta di un nuovo modello organizzativo per la gestione
delle attese nei pronto soccorso italiani.
“Stratificare i Pazienti per tipologia di assistenza e complessità di cure e risorse diagnostico-terapeutiche impiegate rappresenta una modalità concreta per ridurre l’affollamento del pronto soccorso: Percorso Emergenza ad alta intensità di cura ed elevato impegno di risorse, Percorso a media intensità di cura con pazienti ad alta probabilità di ricovero, percorso a bassa complessità assistenziale con pazienti avviati alle cure ambulatoriali ed area minore, non urgente”. E’ la proposta operativa lanciata da Cinzia Barletta neopresidente della Federazione dei Medici di Emergenza-Urgenza e Catastrofi (FIMEUC), al Convegno “Oltre il triage” svoltosi presso l’Università di Pavia lo scorso 6 novembre per dare una risposta alle criticità nella gestione delle attese e del sovraffollamento nei pronto soccorso.
Un procedimento con cui si possono attivare modelli organizzativi innovativi che non solo migliorano l’efficienza del sistema e riducono l’attesa, ma soprattutto migliorano la soddisfazione complessiva del cittadino e l’umanizzazione delle cure, garantendo una tempestiva valutazione del bisogno di salute ed una rapida ed efficace risposta: sono i modelli “See and Treat”, “Fast Track”, “Super Track”. Inoltre, dal Triage Pre-Ospedaliero e Ospedaliero si attivano i Percorsi Clinico Assistenziali nella Rete dell’Emergenza per il Trauma, l’Ictus e l’Infarto Miocardio la Sepsi Grave, secondo il Modello Hub and Spoke ricordando che il tempo è muscolo cardiaco, il tempo è cervello, il tempo è tessuto secondo il concetto “Ora d’Oro “ è vita.
“E’ indispensabile, dunque, andare oltre al modello organizzativo del triage in quanto non più in grado di rispondere, da solo, alla gestione delle attese e ai sempre più numerosi casi di sovraffollamento (il cosiddetto crowding degli autori anglosassoni) in pronto soccorso – prosegue Cinzia Barletta -. Il fenomeno del crowding, oggetto di studio dalle Società Europee e Americane di Medicina di Emergenza (EFEM, ACEP, AAEM) ha diverse cause, comuni in tutto il mondo: cure sempre più complesse, aumentate richieste di salute, crisi del sistema delle cure primarie, fasce vulnerabili, invecchiamento della popolazione, risorse umane e materiali scarse, indisponibilità dei posti letto con “blocco dell’accesso” in ospedale e da ultimo la pandemia influenzale da virus A H1/N1, che in Italia sta facendo registrare già un aumento del 7% degli accessi in Pronto Soccorso”.
Sono circa 30 milioni i pazienti che ogni anno accedono in pronto soccorso, 15-20% dei quali critici ed instabili (codici Rossi e Gialli) con accesso immediato alle aree di Emergenza, 60-75% a media-alta complessità di cura (codici Verdi) e 20-25% non urgenti con patologia minore.
Dal Convegno è nata una Commissione FIMEUC interprofessionale alla quale partecipano tutti i rappresentanti dell’emergenza territoriale ed ospedaliera, rappresentati dalle Associazioni SIMEU, SIMEUP, COMES, SNAMI-ES, SMI, SPES e dell’Area Nursing SIMEU, con l’obiettivo di analizzare e misurare il fenomeno dell’affollamento del pronto soccorso e proporre soluzioni organizzative sostenibili e orientate al miglioramento della qualità delle cure e della soddisfazione del cittadino.
Ufficio stampa FIMEUC
Claudio Risso
Autore: Redazione FNOMCeO