Recentemente la Suprema Corte di Cassazione – Sezione lavoro con la sentenza n. 3785 ha fissato i 4 punti imprescindibili per ottenere il risarcimento danni da “mobbing”.
- Molteplicità di comportamenti a carattere persecutorio illeciti o anche leciti se considerati singolarmente, che siano stati posti in essere in modo miratamente sistematico e prolungato con intento vessatorio;
- Evento lesivo della salute o della personalità del dipendente.
- Nesso eziologico tra la condotta del datore di lavoro (o del superiore gerarchico) e il pregiudizio all’integrità psico-fisica dei lavoratori;
- Prova dell’elemento soggettivo vale a dire dell’intento persecutorio.
Autore: Redazione FNOMCeO