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Il ruolo dell’ health technology assessment per l’ambiente

La Health Technology Assessment (HTA) è una metodologia per valutare le prestazioni sanitarie, erogate o disponibili, e per pianificare e gestire in modo più funzionale l’assistenza ai cittadini. Il termine “Technology” contenuto nell’acronimo è riferito sia agli interventi terapeutico-riabilitativi sia agli strumenti, alle apparecchiature, alle procedure mediche e chirurgiche e a quelle amministrativo-gestionali in uso in Sanità.  

Nel giugno scorso si è tenuto a Roma il meeting annuale dell’Health Technology Assessment international (HTAi), un’associazione che riunisce gli esperti della materia a livello mondiale. Il tema principale dibattuto nell’incontro è stato il ruolo dell’HTA può svolgere a tutela dell’ambiente, a partire dalla corretta valutazione del possibile impatto sulla salute (che dovrebbe essere uguale a zero) derivante dallo smaltimento dei rifiuti, iniziando da quelli organici o tecnologici prodotti in ambito sanitario Si pensi, ad esempio, al possibile impatto ambientale derivante dal recupero e dal trattamento non perfettamente idoneo dei fluidi in sala operatoria o dei prodotti di scarto della diagnostica radiologica (anche se occorre sottolineare che, attraverso la digitalizzazione, si può ridurre in maniera drastica questo onere ambientale).

È però anche la gestione dell’assistenza sanitaria sul territorio a svolgere un ruolo importante nella produzione e nello smaltimento dei rifiuti. Uno dei problemi più importanti rilevati nel corso dell’evento romano è stato infatti il risvolto ambientale a carico degli assorbenti per incontinenza urinaria degli adulti: categoria merceologica in continua espansione di consumi perché legata all’aumento della vita media. Un impatto che tuttavia potrebbe essere ridotto del 30% se, a detta dell’AIIC (Associazione Italiana Ingegneri Clinici, ) si usassero soltanto assorbenti di qualità. Un dato non trascurabile dal momento che si stima che gli assorbenti sanitari rappresentino il 3% di tutti i rifiuti urbani in Italia: nel 2014 ne abbiamo prodotti 488 kg a testa (anche se la tendenza rispetto al 2013 e 2012 indica una loro diminuzione significativa.


Fonti:

http://www.bmv.bz.it/j/index.php?option=com_content&view=article&id=620&Itemid=104&lang=i

http://meeting.htai.org/events/htai-rome-2017/custom-17-1c2301d261504d679c3b63c233b5033a.aspx

www.aiic.it/

http://admin.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/rapporti/RapportoRifiutiUrbani_Ed.2016n.252_Vers.Estratto.pdf

Autore: Redazione FNOMCeO

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