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Luigi Conte e la formazione FNOMCeO: bilancio di cinque anni di proposte

La formazione targata FNOMCeO ha ormai oltre cinque anni di vita. Sempre in ambito di rischio clinico e sicurezza delle cure, la Federazione ha dato vita ad una serie di corsi gratuiti realizzati in collaborazione con Ministero e con Ipasvi: prima il corso SICURE, poi quelli sull’Audit e sulla Root Cause Analysis. Negli anni alcune decine di migliaia di medici si sono aggiornati su questi contenuti, sempre accedendo alle lezioni in modalità blended, cioè sia partecipando a percorsi in Fad che ad appuntamenti residenziali. Nei prossimi giorni partirà un nuovo corso di formazione: abbiamo colto l’occasione per rivolgere alcune domande a Luigi Conte, componente della Commissione nazionale per la Formazione continua e responsabile dei progetti formativi della Federazione.

Dottor Conte, i percorsi formativi della FNOM hanno ormai oltre quattro anni di vita: si può tirare un bilancio di questo periodo di progettazione e di proposte?
Abbiamo iniziato a lavorare su questi temi già nel 2007 e dopo questi primi anni diamo un giudizio estremamente positivo dal punto di vista dei risultati dentro la professione. Siamo poi rafforzati in questa posizione dal vedere che i nostri corsi sono stati addirittura citati come punto di riferimento in Parlamento. Mi riferisco al fatto che ad una interrogazione parlamentare il governo ha risposto citando il corso Sicure e la Root cause analysis per valorizzare questo processo culturale importante in cui Fnom e Ipasvi si sono impegnati per favorire una seria cultura del rischio. Ovviamente il riscontro è positivo soprattutto nel gradimento presso i professionisti e siamo incoraggiati ad andare avanti su questa strada, profondendo anche risorse autonome identificate nel bilancio della Federazione.

Alcuni corsi sono già conclusi: quali altri sono in programmazione?
Abbiamo esaurito a dicembre la portata dalla Route cause analysis e abbiamo in corso quello sull’Audit clinico, mentre a brevissimo – entro il 6 febbraio – sarà online un corso dal titolo Più sicurezza, dove oltre alla sicurezza dei pazienti passeremo in rassegna la sicurezza per quanto riguarda gli operatori sanitari. Poi altri progetti ci vedranno concentrati sulla Valutazione delle performance dei professionisti.

Il dato qualitativo?
Il gradimento è sicuramente positivo, con valutazioni da parte dei discenti che oscillano tra l’ottimo e il buono per circa il 98%. I giudizi negativi sono fortunatamente minimi e riguardano parti specifiche dei corsi che magari sono di più difficile approccio. In questo senso dobbiamo anche valorizzare chi ha contribuito alla realizzazione dei corsi in questi anni, e soprattutto l’ultima collaborazione avuta con la struttura redazionale di Zadig, che ha dato agli ultimi corsi un taglio pratico con l’utilizzo di casi clinici con valutazione ai fini del governo clinico.

Gli Ordini provinciali sono entrati nel meccanismo della formazione da protagonisti? Sanno utilizzare al meglio i corsi messi a disposizione dalla FNOM oppure serve ancora del tempo perché ne facciano buon uso?
Tra gli Ordini c’è molta differenza: ci sono quelli entusiasti ed altri che sono ad oggi meno coinvolti, ma questo deve essere letto in rapporto all’offerta di formazione autonoma che ogni ordine può garantire in base alle proprie risorse. Comunque abbiamo registrato anche risposte entusiastiche di Ordini che hanno organizzato eventi residenziali insieme agli infermieri dentro alle aziende. Iniziative che ci fanno ben sperare per un futuro in cui l’attenzione sarà certamente sempre più vasta, con ricadute di utilità estrema.

Autore: Redazione FNOMCeO

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