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Consiglio Nazionale: responsabilità dei medici di fronte alla crisi, una questione di passione e ragione

Da un lato il Consiglio Nazionale della Federazione degli Ordini, dall’altro l’assemblea nazionale della Cao, dall’altro ancora le sedute della Uemo e della Ceom: così si sono svolti i lavori di medici e odontoiatri italiani ed europei nella città di Torino, dove si era appena celebrato l’evento di commemorazione dei 150anni dell’Unità d’Italia. Ecco il report dei contenuti emersi nel Consiglio Nazionale (foto Gianluca Casponi e Simone Vacca).

TEMI E INTERVENTI: ECM, COGEAPS, FEMMINILIZZAZIONE
Gli interventi salienti che hanno aperto il Consiglio sono stati quelli di Luigi Conte, Sergio Bovenga e Roberta Chersevani. Sintetizzando il cammino svolto in tema Ecm, Luigi Conte ha presentato i numeri dei corsi Fad Rca e Audit clinico, sottolineando i nuovi confini di responsabilità e di contenuti che gli Ordini sono riusciti a guadagnarsi nell’orizzonte globale del sistema di formazione continua in medicina. Conte ha poi rassicurato sull’impegno preso di rilasciare 36 crediti per il 2011, acquisendo il Corso sulla deontologia già sperimentato dall’OMCeO di Torino ed ha chiarito la questione dei crediti acquisiti all’estero: quelli ottenuti in Paesi con i quali c’è un protocollo d’intesa sono riconosciuti completamente, negli altri casi vengono registrati al 50% del valore complessivo.
Illustrando le attività e gli obiettivi del cnsorzio da lui presieduto, Sergio Bovenga ha invece precisato che la finanziaria di settembre – introducendo le sanzioni disciplinari in caso di mancato o incompleto percorso formativo – “ha reso ancora più cogente le attività ordinistiche: ciò obbliga gli Ordini a seguire più da vicino lo stato formativo degli iscritti. Bovenga, che ha ricordato che oggi il Cogeaps rappresenta circa 1.050.000 iscritti, ha poi descritto due questioni: “abbiamo deliberato di rendere disponibili agli Ordini il flusso completo dei dati formativi, in modo tale che abbiano il quadro di insieme e che possano rispondere alle richieste individuali: lo faremo a partire da gennaio per tre mesi di test e poi a regime a partire dal 2 aprile. Questo comporterà diverse cose: ci sarà da avviare un processo di informazione e formazione rispetto agli Ordini e apriremo anche un help desk per supportare Ordini e Collegi nelle attività di certificazione”.
Anticipando invece il senso di un documento che è in fase finale di definizione e divulgazione, Roberta Chersevani ha fatto il punto sul lavoro e sulle proposte dell’Osservatorio per la femminilizzazione della professione. Alla base del documento – realizzato da Agnello, Arras, Biancucci, Bulfone, Calcagni, Frullini, Latini, Mazzei, Nonnis e Chersevani e che sarà pubblicato sul Portale – ci sta il lavoro di anni, sfociato nel recente convegno di Firenze. Punti salienti: identificazione delle caratteristiche identitarie per genere e fasce di età; nuova indagine conoscitiva, realizzata in collaborazione con il centro studi; collaborazione con altre professioni sanitarie e non (sulla base di apporti documentali che vengono da Firenze, Reggio Emilia e Napoli); previdenza e formazione; partecipazione di donne medico alla vita degli Ordini provinciali e della Federazione nazionale.

RELAZIONE DEL PRESIDENTE
E’ stata poi la volta della relazione del presidente Bianco (che pubblichiamo integralmente), divisa in tre capitoli di riflessione: il bilancio di previsione 2012, ciò che accade intorno a noi e ciò che accade “dentro” alla Federazione. Una relazione che in cinque punti ha presentato le linee guida del bilancio previsionale 2012, “che presenta lo stesso schema del bilancio preventivo 2011”, e che contiene interventi di sussidiarietà nei confronti degli Ordini più svantaggiati, oltre a un incremento del capitolo di spesa “per favorire l’accesso alla professione dei giovani”. Entrando poi nel merito della situazione politica, istituzionale e sociale, Bianco ha rimarcato la delicatezza del momento attuale. Solamente il giorno prima, durante la manifestazione al teatro Alfieri, Ferruccio Fazio si era congedato dal suo ruolo i ministro. E mentre stava nascendo l’ipotesi un forte governo tecnico a guida di Mario Monti, Bianco sottolineva comunque l’inadeguatezza di una possibile risposta alla crisi attraverso “vie d’uscita meramente finanziarie e contabili”, inutili se non ci sono “orizzonti etici e civili nei quali collocare i sacrifici, dichiardando in premessa quanto va salvaguardato e rafforzato nell’interesse comune del Paese”. Così, entrando poi nel merito della professione medica e del servizio sanitario, il presidente ha spronato Ordini e medici tutti a “non farsi coinvolgere da questo clima di incertezza”, per continuare a lavorare lungo le nostre direttrici su più questioni: formazione, legge di riforma degli Ordini, trasparenza e informazione sulla pubblicità off e on-line, riforma dei percorsi specialistici e tutela degli specializzandi.

IANDOLO E IL BILANCIO 2012
L’intervento di Bianco è stato seguito dalla relazione del tesoriere Raffaele Iandolo, che ha presentato le linee essenziali del bilancio previsionale, segnalando la delicatezza del tema dei residui attivi causa quote arretrate, un dato già introdotto da Bianco nella sua relazione. Su questo tema sono intervenuti Righetti (Latina), Falcinelli (Ravenna), Sussarellu (Sassari), Ravera (Salerno) e Pepe (Lecce) chiedendo azioni chiarificatrici. La successiva votazione del bilancio 2012 è avvenuta all’unanimità, lasciando poi spazio per la discussione politica sulla relazione Bianco, dove – tra gli altri – Pizza (Bologna), Falcinelli (Ravenna), Arru (Nuoro) e Bovenga (Grosseto), tutti concordi nel sottolineare – nella delicatezza del momento presente – la necessità che non si interrompa il percorso già compiuto sul tema della legge di riforma degli Ordini, dopo il lungo lavoro svolto con il ministro Fazio e con i tanti esponenti politici delle commissioni parlamentari, gli stessi che sono recentemente intervenuti al workshop di Salerno.

BIANCO: FUTURO, PASSIONE E RAGIONE
La chiusura del Consiglio, nelle parole di Bianco, è stata una prima sintesi del lavoro dell’ultimo triennio e uno sguardo verso il futuro. “I disegni devono atterrare e diventare concreti”, ha esordito il Presidente della FNOM. “Ci chiediamo quindi: dove abbiamo inciso e dove vogliamo concretamente incidere? Non è ancora tempo di bilanci per questo Consiglio nazionale: li faremo tra qualche mese, però sappiamo di aver lavorato intensamente. Abbiamo fatto 13 o 14 audizioni alle Commissioni di Camera e Senato in tre anni. Abbiamo messo al centro dell’agenda alcuni argomenti delicati e sappiamo di aver contribuito alla creazione di una nuova cultura: oggi la cultura della sicurezza delle cure è molto diversa da come era alcuni anni fa e questo si può dire anche riguardo al rischio clinico, alla formazione continua, ala femminilizzazione della professione e all’errore in medicina: la cultura su questi temi è cambiata e qualcosa l’abbiamo fatto anche noi”. “Insomma”, ha proseguito il presidente, “questa Istituzione dai grandi sogni e dalle realizzazioni concrete, qualcosa fa, in un qualche modo incide”. E quindi ecco il messaggio di Bianco guardando il futuro: “Il paese non esce da questa odierna crisi se non tiene fermi alcuni tassi di equità sociale e che riguardano soprattutto sanità e la scuola. Cercheremo di costruire insieme a chi ha buona volontà una ricetta che dia speranze e prospettive, che salvaguardi le forze del paese. Se vogliamo dare una speranza, gli ordini devono mostrare la forza di avere una visione. E’ ciò che ci è chiesto nei momenti più difficili e bui: una passione che accompagna la ragione”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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