Riduzione dell’altezza, mal di schiena, incurvamento, insicurezza nel camminare: possono essere i sintomi della malattia che rende fragili le ossa, una vera e propria emergenza sanitaria in tutto il mondo. In Italia 5 milioni di persone soffrono di osteoporosi, un vero flagello soprattutto per il sesso femminile, colpito in modo particolare dopo la menopausa. Il 20 ottobre si celebra la Giornata Mondiale contro l’osteoporosi, un’occasione per informare e sensibilizzare.
L’aspetto più devastante sono le fratture che colpiscono gli over-60, di cui ancora una volta, la stragrande maggioranza nel sesso femminile. Le più temute sono le fratture al femore (90.000 all’anno), alle vertebre (250.000 ogni 12 mesi) e ad altre ossa lunghe, che colpiscono dopo i 50 anni una donna su quattro e un uomo su otto. Le conseguenze sono sempre più drammatiche con l’aumentare dell’età: una paziente su cinque muore entro un anno dalla frattura femorale per conseguenze post-operatorie, il 40 per cento rimane disabile con conseguente grave compromissione dell’autonomia e della qualità di vita. Purtroppo soltanto una su 5 delle pazienti a rischio esegue un trattamento adeguato, pertanto la prevenzione resta una delle armi più efficaci per combattere la malattia, in grado di ridurre l’impatto negativo sulla vita personale e di limitare gli elevati costi socio-economici.
Autore: Redazione FNOMCeO