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Focolai autoctoni di infezione da virus Chikungunya

Il 7 settembre 2017 sono stati notificati dalla Regione Lazio i primi 3 casi autoctoni di infezione davirus chikungunya, con insorgenza dei sintomi ad agosto, nel Comune di Anzio, a circa 60 chilometrida Roma. Dalle indagini effettuate si stima che la prima trasmissione del virus possa essere avvenutafra giugno e luglio 2017.

Successivamente sono stati notificati casi di persone residenti in altri Comuni ma con storia disoggiorno ad Anzio e, in numero minore, casi di persone residenti in altri Comuni senza storia disoggiorno ad Anzio. Inoltre sono stati registrati alcuni casi in persone residenti in altre regioni (Marche,Emilia-Romagna) che avevano soggiornato ad Anzio e un caso in un cittadino italiano residente inFrancia che era stato in vacanza ad Anzio.

Il Sistema di Sorveglianza Regionale per le arbovirosi della Regione Lazio (SERESMI) ha informatoche, alla data del 21 settembre 2017, sono stati notificati nella Regione Lazio 74 casi confermati (69%dei quali con una correlazione epidemiologica al focolaio di Anzio) e 34 casi probabili (88,2% dei qualicon una correlazione epidemiologica al focolaio di Anzio).

I dati, aggiornati settimanalmente, sono disponibili sul sito del Ministero della salute e della RegioneLazio.

Facendo seguito alla comunicazione via email dell’8 settembre 2017 relativa a “Comunicazione casiautoctoni di Chikungunya ad Anzio” e tenendo conto che sono stati notificati alcuni casi confermatianche in altre regioni, con legame epidemiologico ai casi laziali, si invitano tutte le Regioni apotenziare il sistema di sorveglianza in termini di tempestività e sensibilità, e di sensibilizzare le ASL,i pronto soccorso/DEA, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, e la popolazionein generale, per l’identificazione precoce di eventuali ulteriori casi di malattia.

Si ricorda che il virus chikungunya causa una malattia febbrile acuta ad esordio improvvisocaratterizzato da febbre, rash cutaneo a volte pruriginoso e dolori articolari che colpiscono le mani, ipolsi, le anche e i piedi. La maggior parte dei pazienti guarisce dopo pochi giorni, ma in alcuni casi idolori articolari possono persistere per settimane, mesi o anche più. Possono inoltre essere presenti altrisintomi quali dolori muscolari, cefalea e leucopenia. I sintomi sono spesso lievi e l’infezione puòpassare inosservata. Sono stati inoltre riportati casi occasionali di dolori gastrointestinali, complicazioniagli occhi, al cuore e complicazioni neurologiche.

Autore: Redazione FNOMCeO

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