Udine: specializzazioni mediche e mobilità delle cure

La FNOMCeO riprende il suo cammino di lavori ed approfondimenti con un workshop internazionale decisamente orientato a guardare avanti, a scrutare nel futuro. Si intitola infatti "Per uno specialista europeo accreditato-For an european acredited specialist doctor" (910 settembre, Palazzo Belgrado, Udine) e porterà nel capoluogo friulano esperti da tutta Europa per dialogare sui temi della libera circolazione di pazienti e medici, sulla formazione degli specialisti e sui vari sistemi di formazione e di accreditamento. Il workshop è nobilitato dalla presenza delle maggiori sigle della rappresentanza professionale europea: CEOM (Conseil Européen des Ordres des Médecins), PWG (Permanent Working Group of European Junior Doctors), UEMO (Union Européenne des Médecins Omnipraticien) e UEMS (Union Européenne des Médecins Spécialistes). Il programma (lo pubblichiamo in allegato) è intensissimo: si inizia nel pomeriggio di venerdì 9 settembre e si conclude sabato 10 settembre, quando il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, presenterà il documento finale concordato con le varie realtà nazionali e i vari organismi di rappresentanza professionale presenti. Tra i promotori dell’evento, abbiamo intervistato Luigi Conte, presidente dell’Ordine dei medici di Udine.

Presidente: nei prossimi anni circa 480milioni di europei saranno liberi di curarsi nel Paese preferito, senza limiti di mobilità. Su questo scenario si muove il workshop internazionale di Udine…
È una sfida colossale e globale, quella dell’apertura delle “frontiere della salute”. Il commissario europeo alla Salute, John Dalli, ha avviato una battaglia,vinta contro ogni previsione, per abbattere i confini della Ue rispetto alle cure sanitarie. Contrari a questa ipotesi c’erano grandi Paesi, come la Germania, la Gran Bretagna, l’Olanda. Dalli però l’ha spuntata ed entro due anni ogni cittadino potrà spostarsi, come desidera, per curarsi.

Se questo è il nuovo orizzonte, come il cittadino sarà garantito sulla qualità delle cure?
Le istituzioni rappresentative della professione devono badare a standard di sempre maggiore qualità professionale a tutela della salute dei cittadini, promuovendo standard formativi condivisi e diffusi su tutto il territorio europeo. D’altra parte i concetti di qualità sono uno dei punti di forza che guidano il processo politico europeo per lo sviluppo di strategie comuni in ambito di formazione universitaria specialistica, conosciuto come Bologna Process, avviato dalla fine degli anni ’90 e definito dalla conferenza di Lisbona nel marzo 2002, quando gli stati membri di impegnarono a sviluppare i presupposti di una economia knowledge-based, basata sulla conoscenza come fattore distintivo.

A che punto siamo di tutte queste differenti visioni e strategie?
Viviamo un periodo storico in cui situazioni di crisi economica stanno spingendo a valorizzare interessi particolari mettendo a repentaglio il grande progetto politico dei padri fondatori dell’Unità Europea. Alcuni Stati vedono l’adesione come un’opportunità per salire alla ribalta del palcoscenico, ma poi rallentano il processo politico facendo prevalere solo obiettivi economici. Ebbene la professione medica si interroga e sceglie la strada faticosa di andare avanti per una sempre maggiore tutela della salute dei cittadini di questo nostro continente.

E questa iniziativa professionale medica proposta da FNOMCeO e dall’Ordine di Udine in che snodo si colloca di questo cammino?
Noi – con i nostri partner europei e con gli organismi internaioznali di cui siamo parte – vogliamo essere ascoltati come rappresentanti della professione e delegati al controllo della qualità professionale. L’esigenza di acquisire e interiorizzare concetti di qualità è particolarmente sentita nell’ambito della formazione medica specialistica, che deve dare risposta all’imminente scenario di un Sistema Sanitario comune Europeo, caratterizzato dalla circolazione dei professionisti sanitari, dalla libera circolazione dei cittadini per motivi sanitari e da un crescendo di richieste di eccellenza nelle prestazioni mediche Assicurare la qualità nel settore della formazione medica ha significato, fino ad oggi, innanzitutto lavorare nella direzione della standardizzazione e dell’accreditamento della formazione e del mutuo riconoscimento delle qualifiche. Questi standard di riferimento tentano di portare ordine nel panorama delle variegate esperienze di tanti Paesi, che hanno obiettivi, metodi, criteri di valutazione eterogenei e spesso autoreferenziali. Tuttavia, assicurare la qualità dell’educazione medica non ha a che fare solo con criteri e
standard normativi o con programmi ministeriali, ma significa anche lavorare per la creazione di una “cultura della qualità”, che dovrebbe permeare ogni aspetto del percorso formativo di ciascun singolo medico. Declinare così i concetti di quality assurance è compito di ogni singola istituzione.

Ed ecco quindi proporsi il ruolo dell’ordine dei Medici…
All’indomani del conseguimento della laurea e del diploma di specialista non più l’istituzione formativa viene chiamata a rispondere della qualità professionale del singolo professionista ma l’Ordine. In questi anni la Fnomceo ha posto con forza e fatto diventare una questione centrale la definizione di nuovi e più equilibrati rapporti tra sistema professionale e sistema formativo universitario a fronte di una emergenza che oggi si concentra sulle oggettive esigenze di innovare i contenuti e le modalità della formazione professionalizzante

Quale sarà nel futuro la funzione che gli Ordini avranno in uno scenario di completa mobilità?
Una delle funzioni qualificanti dell’ordine professionale è il controllo della formazione e la garanzia delle competenze degli iscritti nei confronti del cittadino utente. Un controllo che vogliamo esercitare a pieno titolo con le facoltà mediche, gli ospedali di insegnamento, le società scientifiche, accreditate e certificate. Una funzione cui non vogliamo derogare.

Insomma, da Udine i medici europei guardano all’Europa: è uno sguardo preoccupato?
Noi vogliamo guardare al domani avendo fiducia e speranze nel futuro, per affrontare i cambiamenti e le difficoltà non solo come rischi da cui difendersi, ma anche come grandi opportunità di miglioramento che non possiamo nè dobbiamo deludere. Solo così saremo, sempre e comunque , non solo orgogliosi medici, ma anche e forse soprattutto straordinari cittadini del nostro paese e dell’Europa intera.

Autore: Redazione FNOMCeO

Documenti allegati:

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.